Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, affrontando varie tematiche importanti. Ecco le parti più interessanti:
“Il mio Napoli ha un rendimento altissimo, protagonista in Italia e in Europa. Nel 2004 ho preso questa squadra e ho dovuto rifondare tutto. Siamo arrivati in Champions, ecco perché siamo la realtà calcistica italiana che è cresciuta maggiormente a livello internazionale – si legge sul quotidiano – Già nel ’99 mi ero mosso per acquistarlo, ma quella trattativa con Ferlaino finì male. Il Napoli mi è sempre stato nel cuore. Mi diedero del matto perché rispetto ai 5 milioni sbandierati da Gaucci, io ne spesi 32, poi altri 35 il primo anno di serie C e ancora 35 il secondo, 100 milioni per arrivare in serie B. Ma ne sono felice. Ho ancora molte cose da fare con il Napoli e nel mondo del calcio. Anche se so bene che molti mi danno del visionario. Io invece replico che ho delle “vision”. Ho rivoluzionato il mondo del cinema, intendo farlo anche nel calcio. Sono convinto che nella vita bisogna sempre portare innovazione. Bisogna estendersi, creare un campionato europeo per club, far capire a istituzioni che si muovono e vivono in modo obsoleto e conservativo, Fifa e Uefa, che siamo arrivati ad un livello di emergenza. Andrea Agnelli ed io tre anni fa avevamo proposto una ristrutturazione della Lega, con due grandi manager che lavorassero su due fronti: estero e e istituzionale italiano. Le nostre priorità non sono state accolte”.
Poi si concentra sul presente. “Sarri? Lavora molto, apprezzo la sua tenacia nell’applicazione delle sue idee, alcune di queste nuove. Cedere Higuain? Mai e poi mai. Non a caso ho messo una clausola altissima, difficile da sostenere per un eventuale acquirente. Mi aspetto che sia rispettoso dell’impegno e del lavoro della squadra. Cedere il Napoli ed acquistare la Roma? Non c’è nulla di vero. Io sono orgoglioso del mio Napoli. Un progetto è allo studio. Ho detto che ho delle “vision”? Ecco questa “vision” si rivolge a un’esperienza extraterritoriale, fuori dai confini italiani”.