Difesa, difesa ed ancora difesa. E’ questo il motto di Maurizio Sarri in questo precampionato. Il tecnico è ben consapevole che non è possibile cancellare da un giorno all’altro tutti i difetti di un reparto che l’anno scorso si è dimostrato il vero tallone d’Achille partenopeo. Serve un lavoro costate ed è proprio per questo che già da Dimaro, Sarri ha voluto mettere in chiaro le cose ed ha voluto imprimere la sua idea di difesa. Non movimenti sull’uomo, ma concentrazione sulla palla. Un motivo tattico che deve essere ben assimilato dai giocatori, perché se viene messo discretamente in pratica può dare dei frutti, ma se in caso contrario non viene capito può portare a grandi errori individuali.
Anche negli scorsi allenamenti in vista dell’amichevole di domani con il Porto – secondo quanto riporta “Il Mattino” – il nuovo allenatore ha dedicato ore ed ore ai movimenti in zona arretrata. Le scorse uscite con Nizza e Feralpi Salò non hanno fatto spegnere il campanello d’allarme. C’è ancora tanto da fare, sia per migliorare le prestazioni dei singoli, sia per creare un gioco di squadra lì dietro. Per Sarri, Albiol deve essere il perno centrale, quello che è stato Rugani la scorsa stagione ad Empoli. Lo spagnolo ha esperienza, ha nelle gambe partite importanti ed ha la maturità per guidare i compagni. Sarà lui ad avere in mano le chiavi della difesa. Almeno sino ad ora, perché poi c’è il mercato da completare, ed avere un nuovo centrale non farebbe tanto male.
Domani con il Porto, prima avversaria di ottima caratura internazionale, Sarri spera di iniziare a vedere i primi frutti del suo lavoro sulla fase arretrata. E’ una strada lunga che aspetta il Napoli, ma è anche una strada senza altre vie d’uscita. Se non si migliorano i numeri difensivi dello scorso anno, sarà difficile raggiungere ogni obiettivo più che ambizioso.
Articolo modificato 7 Ago 2015 - 20:49