“Sono soddisfatto della prestazione”. Maurizio Sarri può sorridere dopo l’amichevole contro il Porto, o almeno può tirare un grosso sospiro di sollievo. In primis, perché gli errori visti settimana scorsa a Nizza sono stati subito cancellati, ma soprattutto per lo zero alla voce “gol subiti”. Era successo soltanto nella prima uscita, contro l’Anaune Val di Non, che il Napoli mantenesse la porta inviolata. Per il resto, 6 reti incassate tra Feralpi, Cittadella e Nizza.
Mantenere la porta inviolata era il modo migliore per celebrare il ritorno tra i pali di Reina e gli esordi dal primo minuto di Chiriches e Hysaj. Il romeno si è destreggiato bene, ha tenuto botta insieme ad Albiol arginando gli assalti del Porto, e si è proposto spesso anche palla al piede. Questo forse il suo più grande difetto, ovvero la troppa fiducia nei suoi mezzi. Talvolta la semplicità – spazzare la palla quanto più lontano possibile dall’area quando si è in difficoltà – conta più di ogni cosa. Hysaj, invece, è parso troppo timido e poco lucido: la giovane età e la poca esperienza non lo aiutano, ma qualcosa in più dovrà dare.
Il Napoli nel complesso ha disputato una buona gara. L’attacco è stato spuntato, ma la difesa ha saputo reggere bene. Lo stesso Sarri, d’altronde, aveva anticipato il canovaccio del match. “Abbiamo lavorato tantissimo in questo periodo, siamo molto stanchi. Sicuramente però il Porto è più avanti di noi” aveva detto. E così è stato, perché la squadra di Lopetegui non ha perso tempo e ha messo subito alle strette il Napoli, senza però pungere costantemente. Merito anche della coppia Chiriches-Albiol, che, malgrado qualche sbandata dei terzini, ha saputo reggere il confronto.
Un aiuto prezioso è arrivato anche dai mediani, specialmente da Allan: singolare l’episodio che l’ha visto protagonista nel primo tempo, quando è indietreggiato fino alla bandierina del corner per spezzare l’azione dei lusitani e guadagnarsi un calcio di punizione.
Da queste certezze potrà ripartire Sarri, che nel bagaglio per Reggio Emilia metterà la determinazione e la caparbietà dei suoi, oltre alla capacità di resistere agli assalti e alla supremazia territoriale di una squadra già rodata per il campionato e già in odore di Champions League. Il Napoli non ha brillato, ma ha fatto il suo dovere. Di questo dovrà essere soddisfatto Sarri, in attesa che l’attacco torni a dispensare reti e spettacolo.
Vittorio Perrone
Articolo modificato 9 Ago 2015 - 13:51