Ieri a Sassuolo è andato in scena il Trofeo TIM, triangolare amichevole che tutti gli anni ospita formazioni di Serie A facendo così da antipasto al campionato. I partecipanti di questa edizione sono stati gli stessi emiliani, il Milan e l’Inter, con i rossoneri che al termine delle due mini-sfide da 45′ si sono aggiudicati il trofeo. Non ha fatto una gran impressione, così come tutto il precampionato, l’Inter di Roberto Mancini. La formazione meneghina dimostra ancora troppa approssimazione e confusione nelle due fasi di gioco, aver cambiato radicalmente la squadra in questo senso non ha aiutato. L’impressione è che per vedere un Inter in forma ci vorrà ancora del tempo. Bene invece il Milan che dimostra fin da subito una certa quadratura e mette in vetrina il centravanti colombiano Bacca, l’ex Siviglia si candida ad essere uno dei protagonisti di questa stagione.
Chi però ha davvero impressionato è stato il Sassuolo. La formazione di Eusebio Di Francesco ha messo sotto l’Inter battendola per 1-0 con un gol del neo acquisto Defrel, e si è arreso solo ai calci di rigore al Milan (1-1 al 45′ con i gol di Duncan e Nocerino a tempo ormai scaduto). I noreverdi hanno comunque dimostrato un’ottima condizione fisica e una padronanza del campo non proprio da “piccola” del campionato. Buona compattezza difensiva e discrete trame offensive quelle sciorinate dai primi avversari del Napoli nella Serie A che sta per iniziare. Due i protagonisti in positivo: Alfred Duncan e Francesco Acerbi. Il giovane centrocampista è un nuovo acquisto ed ha subito dato quantità e qualità alla mediana, il difensore ex Milan invece ha comandato la difesa con autorità non risparmiando qualche intervento spettacolare. Bene anche Defrel che quando lanciato in profondità fa valere la propria velocità e può fare davvero male. Note negative invece per l’ex capitano azzurro Paolo Cannavaro che è apparso ancora in ritardo di condizione rispetto al resto del gruppo, così come lo stesso Sime Vrsaljko. Il croato ieri non riusciva a coprire la propria zona di campo in maniera efficace, male anche in fase di impostazione con appoggi spesso imprecisi, inoltre non è mai riuscito a spingere sul fondo per dare una mano a Berardi in sovrapposizione. A guardare la gara non si capisce come il club del patron Squinzi chieda ben 15 milioni per il giocatore. Ma quella di ieri è stata pur sempre una gara amichevole e il calcio d’agosto, si sa, conta fino ad un certo punto.
Chiosa finale su Gianluigi Donnarumma, portiere di soli 16 anni del Milan che ieri ha parato 2 rigori regalando il trofeo alla sua squadra. A guardarlo si fa fatica a non credere che questo ragazzo ben presto sarà titolare della formazione rossonera e della nazionale italiana: fisico imponente (è alto già 1,96 cm), personalità, sicurezza tra i pali, agilità. Donnarumma ha tutto per sfondare nel calcio che conta e noi glie lo auguriamo di vero cuore. Quello che però fa rabbia è sapere che questo baby-fenomeno è napoletano (nato a Castellammare di Stabia), scippato dal Milan già dallo scorso anno. Ancora una volta una promessa di questa terra giocherà in Serie A con una maglia diversa da quella azzurra, il Napoli non può ancora permettere che giovani così promettenti emigrino lontano da questa città.
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