Ricomincio da… te. il Napoli si affida a Maurizio Sarri per riprovare la corsa al posto in Champions League, obiettivo sfumato per due volte di fila nella tanto pompata gestione Benitez che alla fine ha prodotto molti esborsi e risultati non del tutto soddisfacenti. Si riparte dalla concretezza e dall’italianità di Maurizio Sarri, che dal suo Empoli si è ribaltato nella ben più accesa ribalta napoletana per tentare anche di dare una svolta alla sua carriera e un’inversione di marcia al Napoli di De Laurentiis, che non vede la Champions League a gironi da due annate consecutive.
MA SARRI ha un grosso difetto: un problema che quasi a volerlo esorcizzare lui stesso ha sottolineato più volte. Le sue squadre proprio non riescono a partire in modo positivo. O meglio l’andazzo è questo. Per esempio, quando prese l’Empoli in Serie B dopo 7 giornate erava ultimo in classifica. Decisivo un cambio di modulo (dal 4-3-3 al “famoso” 4-3-1-2) e una decisa inversione di tendenza, con i 44 punti fatti nella restante parte del campionato che portò gli azzurri di Toscana a fare i play off. Un’altra partenza lenta fu quella del campionato 2010-2011, quando Sarri guidava l’Alessandria: bottino di 11 punti nelle prime 9 partite, mentre a Grosseto nel 2009-2010 arrivarono in cassaforte soltanto 13 punti nelle prime 11..
E SE NEL SUO PRIMO TORNEO in B (2012-2013) alla guida dell’Empoli, dopo dieci giornate registrava il penultimo posto della sua squadra (una sola vittoria), capace poi di una straordinaria rincorsa conclusa al quarto posto (con tanto di qualificazione ai playoff), lo scorso anno il suo Empoli in Serie A, era penultimo con un solo successo, dopo dieci partite: squallido bottino di una sola vittoria, poi cinque sconfitte e quattro pareggi. Da lì, però, la risalita e a alla fine il piazzamento al 15° posto, con il marchio di squadra-rivelazione e i risultati che hanno portato Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli.
UN NAPOLI CHE, PER FORTUNA, non ha avuto quasi mai questi problemi, almeno negli ultimi anni. L’ultima falsa partenza degli azzurri si registra nella stagione 2009-2010, quando il Napoli perse a Palermo la prima di campionato col risultato di 2-1. In panchina c’era ancora Donadoni, mentre l’anno seguente con Mazzarri al timone di comando si pareggiò 1-1 in casa della Fiorentina. Da allora, invece, soltanto vittorie: sia con Mazzarri che con Benitez il Napoli non solo ha vinto, ma lo ha fatto anche bene: col Cesena nel 2012/13 si vinse 2-1 (sempre in trasferta). Fu la prima partita ma tecnicamente era la seconda giornata, visto che il primo turno saltò per uno sciopero.
Fonte: Giovanni Scotto per Il Roma
Articolo modificato 22 Ago 2015 - 22:01