Un club ambizioso, fin dai primi passi da matricola in Serie A. Il Sassuolo del patron Squinzi, obiettivi importanti sul campo come sul mercato. Un rapporto sui generis con il Napoli, due club che spesso sono stati chiamati a confrontarsi, non solo come stasera sul rettangolo di gioco, ma anche dietro la scrivania, come riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
Un solo affare concluso tra i due club: la cessione di Paolo Cannavaro nel gennaio del 2014 ed un oggetto del contendere, quel Duvan Zapata tanto ambito alla corte di Eusebio Di Francesco.
Vicino all’Emilia nell’estate del 2013, con i dirigenti emiliani da tempo sulle tracce del centravanti ex Estudiantes, affare possibile anche con la permanenza al Mapei Stadium per una stagione, per poi sigillare il definitivo trasferimento all’ombra del Vesuvio. Non fu così, su richiesta del tecnico Rafa Benitez, che su consiglio dell’allora tecnico degli argentini di La Plata decise di portarlo immediatamente in azzurro.
Un interesse ancora vivo in questa sessione di mercato, con la dirigenza neroverde interessata al prestito del giocatore. Piazza ambiziosa e dall’ambiente sereno, l’ideale in cui far maturare definitivamente il classe ’91 colombiano, opinione condivisa da Cristiano Giuntoli. Affare fatto, quasi, dato l’inserimento dell’Udinese e l’offerta di smussare i termini della trattativa per Allan con la conditio sine qua non del passaggio in prestito biennale di Zapata in Friuli.
Uno smacco, difficile da digerire nel modenese, non attenuato neanche dal colpo Gregoire Defrel a colmare il vuoto lasciato dal mancato acquisto del bomber colombiano. Animi inaspriti, come attestato dal fallimento della trattativa per Sime Vrsaljko, primo obiettivo per la fascia azzurra, ma rimasto a Sassuolo con rinnovo del contratto.
Articolo modificato 23 Ago 2015 - 16:31