La considerazione spontanea, di petto, che viene da fare dopo aver assistito a questa prima partita di campionato è una sola. Tre mesi dopo, nonostante il cambio tecnico, a Napoli non è cambiato nulla nella fase difensiva. Stessi errori dello scorso campionato, stesse distrazioni dei singoli (vedi Maggio), stessa confusione nel contrastare l’attacco avversario. Gli azzurri si riscoprono essere ancora fragili, una squadra con cantieri perennemente aperti.
Eppure, nonostante tutto, lì dietro qualcosa di diverso c’è stato. Pepe Reina. Il ritrovato portiere spagnolo è stato l’unico motivo per cui i partenopei sono rimasti a galla in un primo tempo in cui il Sassuolo si è più volte avvicinato al vantaggio. Le due parate su Defrel rappresentano un piccolo segnale positivo, una buona speranza anche per il futuro. Soprattutto la seconda, una gol praticamente già fatto, sventato con un intervento di tacco. Una prodezza balistica che conferma il suo valore e che sottolinea la sua mancanza nella passata stagione.
La debacle azzurra dello scorso anno era stata anche favorita da un parco portieri non appropriato, prima con Rafael e poi con Andujar. Oggi almeno questo problema pare non esserci. Reina è il bicchiere mezzo pieno della serata, una vera e propria sicurezza, il giocatore fondamentale che regala punti, in attesa che anche i suoi compagni di reparto imparino il significato della parola “difesa”.
Articolo modificato 24 Ago 2015 - 15:07