Sosta concessa, si torna a fare sul serio con la terza giornata di campionato. Napoli che sembra già aver aver terminato gli alibi a sentir parlare i tifosi e parte degli addetti ai lavori. Hanno fatto tanto discutere le parole del tecnico azzurro alla vigilia del match per lui più sentito. Il ritorno al Castellani per il tecnico di natali partenopei, laddove tanto bene aveva fatto per poi approdare alla panchina azzurra. Empoli come punto di riferimento per il nuovo Napoli, come grinta e tenacia per raggiungere i propri obiettivi.
Compagini speculari nei moduli con Sarri che recupera Hysaj preferendolo a Ghoulam e con Gabbiadini finalmente titolare al fianco di Higuain. Giampaolo schiera la formazione migliore con il temibile Saponara nel ruolo di trequartista, etichettato come futuro fuoriclasse dal tecnico partenopeo.
Pronti via ed il Napoli prende il primo ceffone a volto scoperto. Saponara il marcatore, tanto per cambiare. Il giocatore nato a Forlì è sul serio la bestia nera partenopea. Stordita la squadra di Sarri dà l’impressione di poterne prendere altre cinque in tempi ristretti ma per fortuna ci pensa Insigne a raddrizzare la situazione, almeno nel punteggio. La situazione appunto, non sembra essere proprio in controllo degli azzurri e di lì a poco a farne le spese è ancora la disarticolata difesa. A destra del versante azzurro Maccarone fa sfracelli, trova Saponara in area che si porta dietro Albiol ed il pallone (forse con un braccio) ed appoggia per l’accorrente Pucciarelli. Secondo ceffone e palla al centro.
Tre anni per diventare come l’Empoli. La squadra toscana sembra ancora allenata da Sarri. Corsa, passaggi veloci e verticalizzazioni. Il Napoli che rientra in campo sembra almeno più volenteroso ed alla prima occasione utile pareggia i conti con Allan su imbeccata di Higuain. Il resto sembra un “vorrei ma non posso”, Valdifiori esce con i crampi e tra gli applausi, il voglioso Jorginho sente il profumo del posto da titolare.
Primo tempo da brividi, ripresa vogliosa con Sarri che prova anche il cambio di modulo. Rimane il punteggio, l’ennesimo pareggio di un Napoli che prende due gol a partita e che sembra non saper più vincere.
Antonio Picarelli
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