Incerto, insicuro, in costante apprensione. Quanti errori, il peggiore in campo per SpazioNapoli è…

Non il 4-2 dell’aprile scorso, lontano dal roboante 5-0 del 1998, ma per il Napoli uscire indenne, nelle certezze e nel risultato, dal Castellani rappresenta sempre un’impresa titanica.Venti minuti terrificanti ed una prestazione all’altezza soltanto a sprazzi, a disegnare un 2-2 contro l’Empoli che lascia fin troppo spazio al fatidico bicchiere mezzo vuoto.

Difficoltà, affanni costanti, nate a metà campo. Mirko Valdifiori dovrebbe rappresentare il faro, la guida imprescindibile nello scacchiere tattico di Maurizio Sarri, ad oggi rappresenta, di converso, ancora un corpo estraneo. La condizione fisica è ai limiti dell’accettabile, tanto da costringerlo al cambio causa crampi dopo meno di un’ora, ma fin dai primi minuti, quando l’undici partenopeo patisce a dismisura il passo della squadra di Giampaolo, l’ex regista empolese fatica ad emergere in quello che rappresenta il suo marchio di fabbrica: mai un’intuizione in verticale, raramente in grado di velocizzare la manovra, completamente travolto in fase di non possesso. Non va meglio a Marek Hamsik,  poco presente in fase difensiva, in grado di imprimere la sua impronta sulla gara solo in sporadiche occasioni. Mai una scossa, rari gli spunti a scompaginare lo spartito di una gara che per lo slovacco si incanala fin da subito su binari prevedibili, l’opposto di quanto richiesto al numero 17 partenopeo, che da mezzala dovrebbe rappresentare quel passpartout a soccorrere gli azzurri nei momenti più complessi.

Il pacchetto difensivo resta la nota più dolente per il gruppo di Sarri, arrivato ormai alla terza uscita ufficiale e con alle porte un tour de force da far tremare i polsi. Gli esterni continuano a non convincere, sia Hysaj che Maggio non sono mai riusciti a garantire la giusta sicurezza sulle corsie esterne, travolti, in particolar modo nei primi 45′ di gara, dalle percussioni e dall’imprevedibilità del trio offensivo empolese. A patire oltremodo, ancora una volta, come a Reggio Emilia, come nella sfida casalinga contro la Samp, più di tutti, è però Raul Albiol, il peggiore in campo della sfida del Castellani. Il personale duello con Saponara è una Caporetto su tutta la linea, sverniciato con disarmante disinvoltura in occasione entrambe le reti toscane. Arranca rincorrendo il numero 5 in occasione del vantaggio, lo perde mestamente propiziando l’assist per il momentaneo 2-1 di Pucciarelli. Un primo scampolo di stagione devastante per il centrale ex Valencia e Real, che sembra aver smarrito ogni certezza, qualsiasi parvenza di sicurezza nel guidare una retroguardia che rappresenta un peso ad oggi indicibile nell’equilibrio della truppa partenopea. Urgono rimedi, immediati, a Sarri il compito di trovare il bandolo della matassa, a strettissimo giro.

Edoardo Brancaccio

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