Reina 6: Nessuna colpa su entrambe le reti subite, prova a scuotere una retroguardia ai limiti del rivedibile. Poco impegnato, gestisce l’ordinaria amministrazione con la solita autorevolezza.
Maggio 5,5: Le folate empolesi non risparmiano di certo la sua fascia di competenza, a volte mette una toppa, molte altre no. Non fa mancare il solito apporto fatto di corsa in avanti, raramente, però, riesce a creare reali pericoli dalle parti di Mario Rui.
Albiol 4,5: La falcata di Riccardo Saponara come gli spunti di Eder al San Paolo due settimane fa. Per lo spagnolo i primi venti di gioco sono un’agonia, sistematicamente saltato dal trequartista empolese in occasione delle due reti toscane. Arranca scorgendo, a malapena, la targa del numero 5 in occasione del vantaggio, superato con disarmante scioltezza favorendo l’assist per Pucciarelli sul 2-1. Più concentrato e concreto nella ripresa, complice la pressione nettamente inferiore dei toscani, ma il marchio sull’incontro è già ben inciso.
Chiriches 5,5: Patisce il ritmo avversario ad inizio gara come tutti i compagni di reparto, ma il capitano della Nazionale rumena, è probabilmente l’unico a destare un minimo di sicurezza nell’oceano di incertezze per la linea a quattro scesa in campo al Castellani. Qualche buon intervento, cercando, come da repertorio, di far ripartire la manovra sovrapponendosi ad una mediana spesso asfittica.
Hysaj 5: Anche per il classe ’94 un ritorno a casa amaro. Distratto sullo spunto di Saponara in occasione del vantaggio empolese, non riesce nella chiusura su Pucciarelli sul raddoppio avversario. Contratto e poco incisivo in fase di spinta, spaesato per larghi tratti di gara.
Allan 6: Qualche errore in fase di impostazione, ma il brasiliano ex Udinese è l’unico dei tre in mediana a garantire il giusto piglio, il dinamismo necessario per risollevare l’incontro. Non lesina dal mostrare i tacchetti quando necessario è lestissimo a sfruttare l’assist al bacio di Gabbiadini e firmare il goal del pareggio.
Valdifiori 5: Un’ombra a dilapidare il fulgido ricordo lasciato in Toscana. Il regista partenopeo è ancora la brutta copia del giocatore di spessore intravisto nella scorsa stagione. Perennemente in difficoltà nel dettare i tempi della manovra, soffre il centrocampo a specchio degli avversari a dismisura. La condizione migliore è ancora un miraggio, tanto da costringerlo all’uscita causa crampi dopo un’ora di gioco.
(Dal 58′ Jorginho 5,5: Subentra a Valdifiori mostrandosi, almeno, più tonico. La resa non è comunque encomiabile, difficilmente cerca la verticalizzazione limitandosi al compitino.)
Hamsik 5: Un’ora buona da desaparecido per il capitano azzurro, impalpabile l’apporto in fase di costruzione, praticamente assente in quella di non possesso. Appare nella ripresa e la prima impronta sul match è un mancino potente di controbalzo che sfiora la porta empolese, riemerge soltanto nell’assalto finale. Troppo poco per la mezzala di qualità che avrebbe il compito di trascinare la squadra,
Insigne 6,5: Pronti via, subito sotto, poi un raggio di luce a scalfire il cielo terso sul Castellani dal destro del 24 partenopeo. Riaccende la speranza con un destro potente e preciso dalla distanza che non ammette repliche da parte di Skorupsky. L’unico a dare, realmente, battaglia in una prima frazione di gara che rasenta l’inaccettabile, cercando più volte la battuta a rete. Cala alla distanza, fino alla sostituzione.
(Dal 72′ Callejon sv: Qualche proiezione e tanto movimento nel finale.)
Gabbiadini 6,5: Al Castellani la prima chance dopo due gare partendo dalla panchina. Giostra da seconda punta allargandosi, sgomitando e cercando l’invito per i compagni. Scarica con intelligenza per Insigne sull’1-1 partenopeo, è chirurgico nell’imbeccare Allan ad inizio ripresa. Latitano le occasioni da rete, e quando si trova a tu per tu con Skorupsky si fa ipnotizzare dall’uscita dell’ex portiere romanista.
(Dal 62′ Mertens 5,5: Mezz’ora agrodolce per il numero 14 partenopeo. Riesce a dare una scossa alla manovra grazie al solito brio abbinato a percussioni d’autore. Giostra, finalmente, nel più congeniale ruolo d’esterno offensivo sulla sinistra. Qualche taglio al millimetro, tanti, però, i palloni sprecati incaponendosi in giocate individuali.)
Higuain 5,5: Minimo il movimento, poca la sostanza. Un paio di spunti, qualche accenno di dialogo con i compagni di reparto, ma annaspa, proprio come cinque mesi fa, tra le linee della retroguardia toscana, senza garantire con continuità quei lampi di cui l’offensiva azzurra necessita disperatamente. Quando si accende, il suo mancino ad incrociare si spegne a lato.
Sarri 5: L’ennesima prestazione a due facce per una squadra che appare ancora troppo confusa e sulle gambe. Una partenza da incubo e una prima frazione di gara lasciata totalmente alla gestione della sua ex squadra. Molto meglio nella ripresa dove la squadra ha mostrato sprazzi di bel calcio, ma ancora non basta. Provato, finalmente, il 4-3-3 a gara in corso, permettendo agli interpreti di giostrare nei ruoli a loro più congeniali. Buona, questa volta, la lettura dei cambi. La retroguardia resta però terrificante, sesto goal subito in tre gare e un’alea d’incertezza a caratterizzare ogni affondo avversario.
Articolo modificato 13 Set 2015 - 17:51