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Quel tifoso del Napoli che sta diventando grigio, come la seconda maglia del Real Madrid di Rafa Benitez

Un altro fenomeno strano. Come se non bastassero tutti gli altri.

Napoli sa essere culla di molte sfaccettature e mille contraddizioni ma l’ultima che proviene dal calcio ci lascia un po’ perplessi.

Una grande fetta di tifosi del Napoli ha deciso improvvisamente di cambiare i propri tradizionali connotati per vivere di ricordi e volgere lo sguardo sempre più frequentemente verso Madrid, nuova meta di Rafa Benitez, l’allenatore che in due anni all’ombra del Vesuvio ha regalato due Coppe ma senza alcun accesso in Champions League.

Questi tifosi si guardano allo specchio e trovano lineamenti più spagnoli, più internazionali, con chili di business plan nei propri cassettini del comodino, quelli che precedentemente erano invasi soltanto da gagliardetti azzurri, foto e figurine dei tempi belli del Napoli e qualche ritaglio di giornale con la foto delle lacrime di Fabio Cannavaro per il fallimento: perché il tifoso napoletano non ha mai buttato via niente ma è stato sempre capace di ripartire, risollevarsi anche dagli inferi e guardare avanti.

Questa volta, però, qualcosa non sta andando per il verso giusto e in molti, forse troppi, sono rimasti aggrappati alla figura del tecnico spagnolo andato via col sorriso sulle labbra all’indomani della sfortunatissima gara persa in casa con la Lazio.

E si sprecano le insoddisfazioni per il Napoli di oggi, capace di raccogliere solo due punti nelle prime tre gare di campionato. Così l’occhio cade languido sulle immagini provenienti da Madrid, dove la squadra in tre partite non ha subito ancora reti e sembra proiettata verso una stagione all’insegna dei successi.

Il paragone più comune è, quindi, tra i risultati ottenuti ad oggi da Napoli e Real Madrid, non tra il Napoli di quest’anno e quello dell’anno scorso capace di raccogliere solo un punto in più rispetto a Sarri.

Questa guerra di ideali porta a diventare tutti più grigi – proprio come il colore della seconda maglia del Real Madrid – e meno azzurri. 

Il fiume di critiche a cui si è dato vita è immenso: resta al vero tifoso, quello che avrebbe esultato in caso il tiro di Callejon al 94′ fosse finito dentro anche se in sospetto fuorigioco, decidere se tuffarsi dentro: consapevole che il suo colore ricordi più il Sarno che il mare e il cielo di questa fantastica città che alle dominazioni spagnole deve di certo qualcosa ma non l’amore per il calcio.

 

Antonio Manzo

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Antonio Manzo