Non le ha mandate a dire, come suo solito. Il Maurizio Sarri della conferenza che precede il primo impegno del Napoli in Europa League, in casa domani sera contro il Club Brugge, è un fiume in piena. Tanti i temi toccati, dagli errori di reparto alle curve chiuse alla squadra in costruzione e via dicendo. E non solo, perché l’ex tecnico dell’Empoli si è soffermato anche su quel che ancora manca a questa squadra per diventare un ingranaggio perfetto, capace di esaltare i propri tifosi e di impaurire anche il team più equipaggiato.
Risposta a Ferlaino – L’ex patron del Napoli aveva visto, ad Empoli, un Napoli senza la così detta “cazzimma”. Invece, Sarri l’ha vista eccome. Ha visto un Napoli coraggioso e intraprendente, in cerca dell’occasione giusta da concretizzare. Insomma, una squadra in forte crescita che, a suo dire, è già più avanti con lui rispetto all’Empoli che il tecnico ha guidato dalla B alla A, partendo male e finendo in tripudio. Sono solo dati che però lasciano riflettere e molto: il Napoli è sembrata una squadra davvero forte, solo a tratti però. Per questo fattore solo il tempo potrà dare migliori risposte e solo il lavoro porterà ai risultati sperati per un gruppo che Sarri allena da poco più di tre mesi ma che, giorno dopo giorno, sente sempre più suo. Certo, una vittoria aiuterebbe tantissimo ma la prestazione può essere un buon banco di prova per testare il gioco e le capacità di un team che ha tutte le carte in regola per far bene e deve solo trovare la giusta e definitiva sistemazione. In fondo, per lui, fare calcio a Napoli è come farlo ad Empoli. Quando dalla tua hai la personalità giusta e l’esperienza che serve, allora le cose possono diventare più semplici. Certo, c’è ancora una piazza da conquistare interamente ma lo spirito è quello giusto e la strada intrapresa dagli azzurri, prima o poi, porterà a qualche risultato.
Ma manca ancora qualcosa – Sì, perché a tratti sembra, secondo Sarri, che la squadra abbia più “cazzimma” in allenamento anziché in campo. Discorso chiaro, perché le situazioni tra allenamento e partita, sono completamente diverse. Diverse le pressioni, gli obiettivi, il senso. Ma la personalità non manca; l’intensità è quella giusta: alta, continua, instancabile. Insomma, per la quadratura perfetta manca poco. Il Napoli deve imparare a gestire meglio le situazioni, ad acquisire più sicurezza e portare quest’ultima in campo. Ovviamente è impensabile che una squadra, per 90′, faccia la partita: ma nei momenti difficili emergono il gruppo e la sua personalità e tutto quello che deve fare il Napoli ora è continuare su questa strada e, nelle situazioni difficili, cacciare i denti e gli attributi per conquistare non solo chi critica la prestazione ma anche il risultato che, alla fine, è il fattore determinante nel calcio. I momenti in cui la partita è nelle mani dell’avversario, la “cazzimma” diventa fondamentale. E lo spirito di Maurizio Sarri, in questo momento, ha tanta di quella “cazzimma” che in conferenza, forse per la prima volta, è uscito l’allenatore ed è entrato il condottiero, quello che si carica la sua squadra sulle spalle e va avanti a spada tratta per conquistare certezze, sicurezze e migliorare l’aspetto della personalità.
“Nella mia vita ho fatto scelte folli, anche difficili”, ha continuato Sarri. E sicuramente Napoli è una piazza folle che, con un tipo come lui, in fondo, può davvero infuocarsi per poco. Tempo, fatica, lavoro e sudore: per un altro po’ di tempo questi fattori saranno i migliori amici dei calciatori del Napoli. E del suo allenatore, ovviamente: perché per portare “cazzimma” e “personalità” dagli allenamenti alle partite ci vuole una squadra convinta, ma un allenatore ancora più convinto di ciò è un punto a proprio vantaggio.
Gennaro Donnarumma
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