La difesa continua ad essere il vero problema del Napoli, la squadra azzurra non riesce a migliorare lo score dei gol subiti nonostante il cambio in panchina che ha visto l’arrivo all’ombra del Vesuvio di Maurizio Sarri, allenatore giudicato tra i più capaci nell’ambito dei movimenti della linea difensiva. Sono infatti ben 6 le reti subite in sole 3 gare di campionato, decisamente troppe per chi come i partenopei ambisce ai primi posti della classifica della Serie A. E quindi sul banco degli imputati sono ovviamente finiti lo stesso tecnico e i difensori autori, in alcuni casi, di errori clamorosi.
Uno dei calciatori più discussi è certamente Raul Albiol, lo spagnolo paga l’etichetta da campione del mondo ed ex calciatore del Real Madrid, eppure in conferenza stampa Sarri vira il tiro su un altro dei suoi centrali, Kalidou Kolulibaly: “Albiol è stato accusato di situazioni nelle quali non era colpevole. Spesso si prende anche gli errori di Koulibaly, rimediando ai suoi macelli. Il francese dal punto di vista fisico può giocare nelle squadre top del mondo ma dal punto di vista tattico fa qualche errore di troppo, se dovesse imparare tre movimenti potrebbe giocare nel Barcellona. Sta a lui, imparasse questi tre movimenti…“.
Insomma il tecnico ha provato a spronare l’ex Genk in modo che questi faccia in modo di evitare errori banali, come quello che ha portato al pareggio di Eder nel match con la Sampdoria alla seconda giornata di campionato (episodio a cui ha fatto riferimento Sarri in conferenza, ndr). Sì perché nonostante in quell’occasione gli errori più evidenti siano di Albiol, c’è un errore iniziale del franco-senegalese passato inosservato:
È questo che Sarri ha voluto mettere in evidenza: il fatto di come concettualmente Koulibaly sbagli nei tempi dell’intervento, nell’anticipo che se non concretizzato risulta doppiamente dannoso, nell’irruenza da contenere. Il centrale deve migliorare e molto nell’uno contro uno nel quale spesso viene saltato perché anziché accompagnare l’attaccante e temporeggiare, prova l’intervento che non gli riesce. Altro fondamentale da migliorare è assolutamente quello della marcatura sui palloni alti, infatti nella scorsa stagione sono stati troppi i gol subiti dagli azzurri su questo frangente, troppi con Koulibaly protagonista in negativo. D’altra parte c’è da evidenziare come il francese sia prorompente dal punto di vista fisico e di come la sua giovane età (24 anni) giochi in suo favore.
Se c’è un giocatore che può migliorare dal punto di vista tattico sotto la guida di Maurizio Sarri, questo è proprio Koulibaly. Il mister crede nelle sue potenzialità e deve fare il possibile per farle sbocciare definitivamente, il ragazzo ha la fiducia dell’ambiente, della società e dei tifosi, che non lo hanno mai messo in discussione e si sono fortemente opposti alle ipotesi di cessione paventate in estate. L’ex Genk va quindi aiutato a migliorare e, se modellato nel modo opportuno, potrebbe addirittura rivelarsi il giocatore che il Napoli in difesa cerca ormai da anni. Sta a Sarri ora accettare e vincere la “scommessa Koulibaly“.
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Pasquale Giacometti
Articolo modificato 16 Set 2015 - 19:49