Tueff finalista al premio Tenco con Napoli nel cuore: “Essere giornalista è una missione sociale, vi spiego cosa penso di Sarri e degli azzurri”

Un portatore sano e convinto di napoletanità, un appassionato di cultura partenopea e di tutto ciò che vi graviti intorno, formandone un mix perfetto e completo insieme alla propensione alla storia ed all’amore per il calcio ed i colori azzurri. E’ questo e molto altro Federico Flugi, in arte Tueff, rapper con una missione ed un credo ben preciso: far conoscere ai più la bellezza della vera Napoli, con le sue difficoltà e le sue rarità, raccontandola con sentimento, ardore, realismo e precisione nelle sue canzoni. Il suo album Raplosophy è ormai una pietra miliare del genere, che vanta numerosissime collaborazioni d’elite tra le quali James Senese, Enzo Gragnaniello, Maurizio Capone, Valerio Jovine solo per citarne alcune. Ma non solo: il suo ultimo lavoro, il singolo “Le soliti scuse” è anche un omaggio all’indimenticato musicista Enrico Caruso, con il video girato proprio nel suo quartiere e nella casa che gli ha dato i natali.

Un altro pezzo importante di Napoli, insieme ad un gesto passato inavvertitamente alla ribalta. Federico infatti, è un grandissimo tifoso del Napoli e sul polpaccio ha un bellissimo tatuaggio in onore di Diego Armando Maradona e del suo credo azzurro. Sull’altro polpaccio, ha invece impresso la targa dell’auto di Giancarlo Siani, lo storico cronista napoletano del Mattino assassinato dalla camorra il 23 settembre 1985 e nato proprio il 19 settembre 1959. Quest’anno ricorre il trentennale della scomparsa e la commissione del prestigiosissimo premio “Luigi Tenco”, impressionata dalla storia di Tueff, lo ha inserito tra i finalisti nella sezione “Album in dialetto”. Insomma, una serie di soddisfazioni infinite, che hanno tutte un legame infinito: Napoli e quell’azzurro che riempie i suoi giorni. SpazioNapoli lo ha intervistato in esclusiva, tra progetti, futuro e tanti spunti interessantissimi.

Federico, è un periodo davvero ricco di soddisfazioni, non ultima la finale del premio “Luigi Tenco” ed il bellissimo gesto in ricordo di Giancarlo Siani. Quali sono le tue emozioni?
“E’ davvero un periodo splendido per me, tane sono le soddisfazioni che sto ricevendo, molte anche casuali. L’idea del tatuaggio in onore di Giancarlo Siani non è stata in correlazione del trentennale della sua tragica scomparsa. Ero al Pan, la famosa auto era in esposizione ed ho sentito di imprimere sulla mia pelle la targa, sull’altro polpaccio rispetto a quello del ricordo di Maradona. La mia, è una volontà ben precisa: molti giovani non conoscono la storia ed il sacrificio di questo uomo, un vero martire moderno ed ogni volta che qualcuno mi chiederà del tatuaggio, sarò lieto di spiegarla. Il giornalismo per me infatti, è una vera e propria missione: molti non lo intendono così, spesso si è corrotti, in malafede e lo vedo nello sport e soprattutto nella cronaca, dove gli interessi sono sempre maggiori. E’ stato un onore inoltre, essere contattato proprio dal fratello di Giancarlo per parlare con emozione del mio tatuaggio”.

Non solo Siani, nel tuo ultimo video c’è un chiaro riferimento a Caruso, un altro simbolo della nostra splendida Napoli.
Sì, ho girato il video de Le Soliti Scuse nel quartiere che ha dato i natali ad Enrico Caruso e nel quale sono cresciuto. E’ stato un onore per me farlo e ricordarlo. Napoli è ricca di storia, di bellezze, di sensazioni uniche e speciali e tra queste ovviamente includo anche l’amore per la mia squadra del cuore, il Napoli”.

Ecco, parlando di Napoli. Si è cambiato tanto rispetto allo scorso anno e dopo un avvio in salita in campionato, sembra si sia trovata la giusta strada in Europa League. Cosa pensi di Sarri e soprattutto dove potrà arrivare questa squadra?
“Prima di tutto, ci tengo a precisare che mi è dispiaciuto tantissimo come alcuni giornalisti abbiano attaccato Benitez sul personale e come lo stiano ancora facendo. A me, come penso ai tifosi, non interessa se il mister sia in sovrappeso, se fumi, se porti la tuta o il frac. Contano i risultati, l’approccio al lavoro, niente di più. Ritorno quindi sul discorso precedente: credo che molti addetti ai lavori siano in malafede ma ovviamente non generalizzo. Parlando dell’attualità, credo che un allenatore incida il 20% sull’andamento di una squadra: fanno la differenza i giocatori e la tecnica. Si è parlato spesso di cazzimma, di carattere: ma se si sbagliano i cross, non c’è tempra che tenga. Per questa ragione, credo molto nei nuovi innesti: ad esempio stimo tanto Maggio ma credo possa risultare più utile a fine partita poiché non regge più i 90′. Altro discorso, la difesa: credo che il Napoli anche solo con Reina in porta sia molto più forte di quello dello scorso anno e non è giusto prendere sempre il reparto arretrato ed in particolare Albiol come capro espiatorio. Le leggerezze le commettono tutti. Infine, credo che le soddisfazioni potranno arrivare, serve solo lavoro, continuità e dedizione, insieme alla vicinanza dei tifosi ed il coraggio di Sarri di compiere determinate scelte importanti e controcorrente”.

Alessia Bartiromo
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Ecco la foto del tatuaggio in ricordo di Maradona e Giancarlo Siani
tueff tattoo

Ecco il video di “Le soliti scuse”

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