La notte tra il 4 ed il 5 gennaio scorso rappresenta ancora un dolore atroce per i napoletani, una ferita che mai si rimarginerà e che lascia dietro di sé l’amarezza di una perdita profonda. Pino Daniele, simbolo di partenope, della musica e della cultura nel Mondo ha lasciato anzi tempo la sua amata Napoli quasi otto mesi fa. Da allora tante testimonianze di affetto ed una promessa legata all’azzurro: la sua canzone principe, Napule è, sarebbe diventata un particolare inno del club di De Laurentiis e suonata per sempre al “San Paolo” prima di ogni partita. Il teatro della stretta di mano tra il presidente ed il fratello di Pino, Nello, è stata la notte di Napoli-Juventus, in diretta tv e davanti a 60.000 cuori commossi che con un grande applauso e gli occhi lucidi hanno cantato insieme quell’atto d amore verso una terra ed una città troppo spesso falcidiata e presa di mira.
Da allora, qualche sprazzo di continuità, interrotta da una dimenticanza ed imposizioni della Uefa in Europa. Ma non solo. Sembra infatti che la Figc abbia comunicato a tutti i club di A di suonare l’inno ufficiale della Lega, che corrisponde alla canzone composta da Giovanni Allevi, dal titolo “O’ generosa”. Ieri però, in occasione della sfida contro la Lazio, si è assistito ad un silenzio quasi lancinante all’ingresso delle squadre in campo con la paura che qualcosa non sia stato rispettato. Forse si è trattato di un mero errore tecnico, al quale dopo non è stato posto rimedio o dell’avvicendamento del nuovo brano, con ordini dall’alto. Interdetti ed alquanto dispiaciuti, abbiamo sentito in esclusiva Nello Daniele proprio sulla questione, chiedendogli se anche per quest’anno sia stata rinnovata la promessa di Napule è all’ingresso in campo del Napoli in ogni gara al “San Paolo”.
Ecco quanto dichiarato in esclusiva a SpazioNapoli: “Mi era stato detto dal Presidente De Laurentiis che Napule è sarebbe stata messa al San Paolo in ogni gara interna del Napoli, una promessa fatta non solo a me ma a tutti i 60.000 che erano presenti allo stadio ed ai milioni di telespettatori che erano davanti alla tv quella sera in occasione di di Napoli-Juve. Ad oggi non mi è stato comunicato nulla sia dalla società, nè dallo stesso De Laurentis, con il quale ci sentiamo spesso. Non credo che ci siano problemi per la canzone ma mi risulta che la FIGC abbia imposto il nuovo inno della serie A su tutti gli stadi. Napule e’ viene ancora suonata un po’ prima della gara, certo non con continuità. Penso però che, visto il rapporto che ho con De Laurentiis, se ci fossero stati problemi me lo avrebbe comunicato sicuramente”.
Insomma, un caso spinoso, complesso, che tocca corde del cuore e della memoria. Di una cosa però siamo certi: prima, durante o dopo non importa: Napule è deve riecheggiare sempre allo stadio “San Paolo”, oltre ogni limite di spazio e tempo.
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Articolo modificato 21 Set 2015 - 22:08