Doppia manita nel giro di quattro giorni, due i motivi alla base di questo cambio di rotta

È un Napoli scintillante quello che travolge la Lazio nel posticipo serale della quarta giornata di Serie A, il risultato alla fine è di 5-0, ma sarebbe potuto essere addirittura più pesante se Marchetti non avesse salvato i suoi in almeno 3-4 occasioni. Tutta la squadra azzurra ha fornito una prestazione superba ma una menzione speciale la meritano Higuain, autore di una doppietta, e Lorenzo Insigne che ha deliziato il (poco) pubblico presente a Fuorigrotta con un pregevole assist per il momentaneo 2-0 di Allan, e ha segnato la rete del 3-0 chiudendo di fatto la gara.

Il merito di tale prestazione va però condivisa con il tecnico dei partenopei, Maurizio Sarri. Sì perché l’ex allenatore dell’Empoli ha saputo accantonare lo schieramento che l’ha reso celebre in toscana per passare ad un modulo, il 4-3-3, più congeniale alle caratteristiche dei giocatori della rosa azzurra. Già giovedì contro il Club Brugge in Europa League il cambio modulo aveva pagato, il Napoli anche in quell’occasione ne aveva rifilati 5 ai belgi. Per dare un giudizio più corposo però si attendeva una risposta contro i biancocelesti, squadra ben più solida in difesa e pungente in attacco. Ebbene la risposta c’è stata, fin dal primo minuto il Napoli è sceso in campo con la voglia di far sua la partita sfruttando la forza degli esterni offensivi che ben dialogavano con Gonzalo Higuain, e un centrocampo sempre pronto ad accorciare e recuperare palla. Bene anche il reparto arretrato che ha sofferto in un solo frangente: al 4′ con Basta che ha superato Ghoulam e ha servito Keita che, tutto solo in area di rigore, si è divorato la palla dello 0-1. Anche questo è un segnale di come il vento sia cambiato, infatti spesso ci siamo ritrovati a commentare un Napoli sfortunato perché punito alla prima distrazione, e invece stavolta la dea bendata ha sorriso ad Hamsik e compagni che poi hanno costruito la vittoria minuto dopo minuto.

LA CHIAVE TATTICA – Quello che è balzato subito agli occhi è come il tridente offensivo allargasse paurosamente la difesa laziale lasciando il povero Hoedt sempre nel 1 vs 1 con Higuain, il giovane olandese non è riuscito ad arginare lo strapotere dell’argentino che l’ha aggirato in occasione della prima segnatura (quella che ha sbloccato il match), e poi l’ha saltato in velocità prima di siglare la rete del 4-0. Inoltre gli attaccanti partenopei giocando in questa maniera riescono a crearsi spazi sugli esterni dove saltano l’uomo con facilità, ma soprattutto creano un vero e proprio binario sulle fasce con i terzini, permettendo ai centrocampisti di restare più compatti in mezzo al campo. Nei precedenti incontri infatti ad allargarsi sulle fasce erano sempre le due mezze ali (Hamsik e Allan) che lasciavano Valdifiori in balia degli inserimenti avversari, con questo nuovo sistema di gioco invece il Napoli si schiera di fatto con il 4-5-1 in fase di non possesso, con Insigne e Callejon che si schiacciano sulla linea mediana del campo. In fondo lo stesso Sarri riteneva il 4-3-3 un modulo più difensivo rispetto al 4-3-1-2, dunque è bastato dare più copertura al reparto arretrato e affidarsi alla qualità degli avanti. D’altronde i migliori allenatori sono coloro che non si incaponiscono con cervellotiche idee, ma schierano la squadra in base alle caratteristiche dei propri calciatori.

LA CONDIZIONE IN CRESCENDO – Altro fattore che è stato palese in queste ultime due gare è il netto miglioramento dal punto di vista fisico dei giocatori. Allan sta tornando sui livelli di Udine, rincorre gli avversari in tutte le zone del campo ed è sempre pronto a proporsi con inserimenti centrali che spaccano gli equilibri avversari. Ma non solo lui è in crescita, tutta la rosa lo è. Nella prima gara di campionato con il Sassuolo gli azzurri tennero un ritmo altissimo per circa venti minuti prima di terminare le energie, poi hanno gradualmente aumentato la capacità di resistenza: con la Sampdoria i minuti di autonomia sono stati circa cinquanta, mentre con l’Empoli i calciatori hanno resistito fino al fischio finale pagando però le molte distrazioni difensive. Nelle ultime due gare però la combinazione della crescente condizione fisica e i miglioramenti dovuti al cambio tattico, hanno portato la squadra ad avere effetti devastanti con 10 reti segnate e nessuna subita.

Il Napoli inizia finalmente a convincere, con questi numeri e queste prestazioni si può seriamente cominciare a pensare di raggiungere obiettivi che fino a 10 giorni fa venivano riposti nel cassetto. Sarri ha avuto l’umiltà e l’onesta intellettuale di cambiare, e i risultati lo hanno premiato. Tanto è bastato per riconquistare la fiducia della piazza che ora avrà il compito di far sentire la sua vicinanza alla squadra riempiendo il “San Paolo” nelle prossime occasioni.

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Pasquale Giacometti

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