Un’altra superba partita disputata da Lorenzo Insigne: anche contro la Lazio lo incoronano di diritto come l’uomo più in forma del Napoli in questa prima parte di stagione. Ma se qualche perplessità si nutriva sulla posizione e quindi sulle prestazioni nel 4-3-1-2 di Maurizio Sarri, nessun dubbio invece su quello che può offrire lo ‘scugnizzo’ di Fratta nel 4-3-3. E infatti oltre alla grande prestazione col Napoli schieratosi con i tre attaccanti, nelle giornate precedenti ha offerto prove di grandissimo livello anche da trequartista nel 4-3-1-2. Ed allora non è un caso, ma è l’intelligenza tattica del ragazzo che riesce a interpretare due ruoli così diversi allo stesso modo e con la stessa concentrazione. Decisivo sia da trequartista sia da ala, pur avendo compiti diversi.
Insigne nel 4-3-1-2 – In questo sistema di gioco mister Sarri ha utilizzato Insigne solo ed esclusivamente come trequartista dietro le due punte, e mai come seconda punta al fianco di Higuain. È evidente che il tecnico toscano sia rimasto favorevolmente colpito dalle capacità di adattamento di Insigne in un ruolo inizialmente non suo. Già nel precampionato si potevano notare la voglia e la caparbietà del ragazzo nel volersi migliorare in questo specifico ruolo, riuscendoci alla grande. Un miglioramento che si è proiettato subito anche in campionato con tre ottime partite contro Sassuolo, Sampdoria ed Empoli. In queste tre sfide Lorenzo Insigne da trequartista ha offerto tanti spunti, tanti assist, due goal in campionato e giocate di grande livello. Riesce a duettare con le due punte davanti con continue triangolazioni. Ha la libertà di allargarsi in fascia per andare a sfruttare il suo dribbling e per creare quindi la superiorità, cosa che non può fare quando si trova centralmente e dove si trova accerchiato da più avversari. Rifinisce la manovra con grande qualità e classe. Trequartista completo.
Insigne nel 4-3-3 – Sistema diverso, interpretazione diversa. In questo modulo Lorenzo Insigne parte sempre da sinistra per poi accentrarsi e andare o alla conclusione o a servire i compagni. E ieri sera con la Lazio queste due soluzioni sono state il tema principale della sua personalissima prestazione. Continui ‘uno contro uno’ per cercare di mettere gli esterni della Lazio in difficoltà, riuscendoci quasi sempre. Verticalizzazioni su verticalizzazioni nel cercare i piedi di Higuain e i tagli del suo dirimpettaio Callejon, ma anche per favorire gli inserimenti di Hamsik e Allan. Ed è proprio dai piedi di Insigne che è partito l’assist giusto con un’imbucata perfetta per il raddoppio del centrocampista brasiliano. Ma anche da un punto di vista difensivo il contributo del folletto napoletano è di vitale importanza. Si sacrifica, corre, inventa, crea, finalizza. Praticamente perfetto, proprio come evidenzia il grafico della Gazzetta:
Quindi o 4-3-3 o 4-3-1-2 per Insigne non fa differenza. Ed è lo stesso talento a confermarlo tra primo e secondo tempo ai microfoni di Mediaset: “Il ruolo? Non ho mai avuto problemi, il mister sa bene come gioco. Io cerco di dare il massimo per ripagare la sua fiducia”.
Salvatore Nappo
Articolo modificato 21 Set 2015 - 18:20