La doppia manita con Brugge e Lazio è ancora fresca nella mente dei tifosi partenopei, ma il Napoli deve già pensare alla prossima gara di campionato. Domani, infatti, gli uomini di Sarri affrontano il Carpi, neopromossa ed ex club di Cristiano Giuntoli, ora ds azzurro.
E’ la prima sfida ufficiale tra le due formazioni, ma c’è un precedente amichevole: era il 26 luglio 2013, a Dimaro la squadra del neo allenatore Rafa Benitez batteva gli emiliani 3-0 tra nubifragio e gara sospesa più volte.
Noi di SpazioNapoli abbiamo sentito il collega Enrico Gualtieri di Trc Tv, giornalista che segue da vicino le vicende del Carpi.
Il Napoli è reduce dalla pesante vittoria con la Lazio, che partita ti aspetti domani?
“Mi aspetto prima di tutto di vedere i progressi del Napoli. Gli azzurri con il cambio di modulo, una condizione migliore e l’inserimento di Jorginho, che per me è la chiave tecnica, ha svoltato e comincia ad assomigliare molto sia a Sarri che a Giuntoli”.
Giuntoli affronta la sua ex squadra dopo aver contribuito a portarla in Serie A. Tanti anni ricchi di soddisfazioni e sorprese, che accoglienza riceverà dalla società e dai tifosi?
“La maggior parte dei tifosi lo applaudirà perché lui è la storia del Carpi. Per qualcuno andarsene nel miglior momento è stato un piccolo tradimento e lo sgarbo per l’acquisto di Gabriel non è stato preso benissimo, ma nessuno dimentica quello che ha fatto: ha portato il Carpi molto più in là delle sue possibilità. Mi aspetto più freddezza dalla società, non si è lasciato benissimo. Tutti però sono legati a Giuntoli, ha costruito qualcosa in più del sogno. Questo è stato possibile soprattutto grazie a lui”.
Ti aspettavi il suo approdo al Napoli?
“Da tifoso speravo rimanesse, ma sapevo che qualcuno lo avrebbe portato via. E’ un lusso che il Carpi si è potuto permettere a tempo determinato, qualcuno se n’è accorto. Sono sincero è da un po’ che non lo sento e non so come stia lavorando, ma qui è stato un direttore totale, non solo sportivo. Curava ogni aspetto, dalla scelta dei giocatori al numero di tagli dell’erba alla settimana e al rapporto con l’ultimo dei magazzinieri. Per l’idea che mi sono fatto, a Napoli ha un ruolo diverso, di primo rappresentante dell’area tecnica, non di manager. Questa sarà la sua vera sfida: conquistare sempre più responsabilità che le sue capacità meritano. Lui odia perdere e rimanere indietro. La convivenza con De Laurentiis, che è un vincente, sarà complessa fino a quando non ci saranno i risultati. Nel momento in cui il presidente riconoscerà il suo talento lo metterà al centro del progetto. Ho notato una forte diffidenza dei tifosi nei suoi confronti, perché ci sia aspettava di più dal mercato. Capisco il timore di allontanarsi dal vertice, però, a mio avviso, il Napoli non si è ridimensionato, ma riformato e più avanti si vedranno gli effetti. A Carpi trovò una squadra al sestultimo posto della Serie D e i risultati ottenuti sono noti a tutti”.
Come giudichi il suo operato dopo il mercato estivo?
“A Carpi ovviamente il budget a disposizione era diverso, ma aveva più libertà e raggio d’azione. I problemi con i diritti d’immagine e la lungaggine dei contratti hanno rallentato diverse trattative. Emblematico è il caso Soriano. Mi aspettavo però un colpo alla Giuntoli: qualche giovane scoperto in giro per l’europa, con profilo internazionale, ma non ancora consacrato. Da gennaio in poi non escludo un acquisto del genere, magari dalla Francia o dall’Olanda. Credo comunque avrà maggiore autonomia dopo aver ridotto il monte ingaggi”.
Un punto in quattro partite, ma una buona prestazione contro la Fiorentina, in difficoltà domenica al Braglia. Come arriva il Carpi alla gara contro il Napoli?
“Il Carpi non è e non si sente inadeguato per la Serie A, perché la strada è già tracciata, i giocatori ci sono e il sistema ormai è consolidato. Matos, Bubnjić, Letizia, Fedele sono ottimi elementi, ma la squadra è ancora lontana dall’equilibrio. Ci sono state diverse novità quest’anno, tra infortuni e acquisti arrivati all’ultimo momento. Da questo punto di vista si è in ritardo, così come in classifica; inoltre hanno pesato gli episodi nelle gare precedenti. Il Carpi arriva con la consapevolezza di meritare di più del piccolo punto conquistato e c’è anche un po’ di frustrazione per non averlo dimostrato fino in fondo. Con l’Inter ci sono state delle distrazioni, con il Palermo la vittoria è sfumata all’ultimo, domenica la squadra è calata l’ultima mezzora. Il calendario poi non è benevolo: dopo il Napoli, ci saranno Roma e Torino, clienti non certamente facili”.
Ci sarà qualche novità di formazione?
“Mi aspetto Mbakogu titolare perché Borriello non ha raggiunto la forma ideale per disputare due gare consecutive dal 1′. Sul resto, però, non mi sbilancio”.
Andrea Gagliotti (Twitter: @AndreaGagliotti)
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