Reina 6,5: Zaza lo chiama in causa al quarto d’ora e risponde presente con fare perentorio. Sempre presente in uscita e nel gestire il suo reparto, prova a metterci una pezza, ma è incolpevole sul guizzo di Lemina che accorcia le distanze.
Hysaj 6,5: Dalle sue parti staziona spesso e volentieri Paul Pogba, più volte spauracchio a Fuorigrotta. Francese limitato, non poco, per ampissimi sprazzi di gara. Prestazione convinta, al solito, da mastino per vocazione. In fase di spinta garantisce un contributo sufficiente.
Albiol 6,5: Resta, al netto degli errori di inizio stagione, la prima fonte di gioco della manovra azzurra. Accorto nel guidare la linea. Concentrato, sempre pronto a chiudere i varchi giusti, per Zaza e Dybala la serata riserva poca gloria.
Koulibaly 6,5: Una sbavatura su pericoloso retropassaggio ben sventato da Reina in uscita, episodio che non sposta di una virgola la resa di una gara solida, fatta di concentrazione, lucidità e letture precise dei movimenti avversari.
Ghoulam 6,5: Spinge in maniera autorevole, ottimo il duetto con Insigne per la quasi totalità della prima frazione di gara, più incerto in fase di contenimento. A buoni interventi alterna qualche distrazione, è incerto in occasione del buco sul goal di Lemina che riaccende le speranze avversarie.
Allan 7: Meno appariscente rispetto al solito, poco spazio al dinamismo, tanto all’attenzione nel chiudere gli spazi giusti nella zona nevralgica del campo. Sgomita, lotta, senza mai rinunciare al giusto contributo in fase d’impostazione con giocate di rilievo.
Jorginho 6,5: Non soffre contesa e palcoscenico, giostra di prima fluido dettando con frequenza i tempi di gioco da metronomo d’annata. Pecca solo d’imprecisione quando chiamato a garantire quel quid in più in verticale e rendere immediato il cambio di ritmo nella manovra azzurra.
Hamsik 6,5: Stazionare da interno a metà campo non significa solo maggior capacità di spaziare ed attaccare i varchi avversari, spesso richiede gamba e fosforo, garantendo l’adatta copertura alla propria fascia di competenza. Il capitano azzurro non fa mai mancare il proprio apporto, cercando sempre di sostenere la manovra.
(Dal 78′ David Lopez 6: Non molla di un centimetro, garantisce la giusta quantità nell’intenso finale di gara.)
Callejon 7: Gara di sacrificio e sostanza a dispetto della lucidità negli ultimi venti metri, segue con certosina attenzione i movimenti avversari in fase di possesso coprendo, con costanza, Hysaj sull’out destro. Lavoro difensivo gravoso che ne influenza il contributo in fase offensiva, con il numero 7 di Motril che difficilmente riesce a rendersi pericoloso nell’area bianconera.
Insigne 7: Fantasia e imprevidibilità come primo sfogo della manovra partenopea, si sovrappone con frequenza a Ghoulam e cerca a più riprese la battuta a rete, venticinque minuti per prendere le misure e su sponda precisa di Higuain griffare il vantaggio con un destro al millimetro. Trentacinque minuti a livelli da elegia prima che la sorte si accanisca sul folletto di Frattamaggiore costringendolo al cambio.
(Dal 39′ Mertens 5,5: Spreca incrociando largo, a lato, un’occasione di larga superiorità numerica non seguendo lo spunto di Higuain e, sopratutto, Callejon. S’incaponisce alla ricerca dello spunto personale, meno avvezzo, invece, alla giocata al servizio dei compagni. Ha il merito di rappresentare, comunque, un pericolo costante per la retroguardia avversaria. Si sacrifica come giusto in una partita che richiede il contributo di tutti gli effettivi.)
Higuain 7,5: Tanta lotta spalla contro spalla con Chiellini, svaria su tutto il fronte d’attacco assistendo al meglio i compagni, cambi di gioco ad effetto, appoggi precisi. Sua la sponda millimetrica per il destro al veleno di Insigne per il vantaggio azzurro. Attende la preda e colpisce, freddo, al quarto d’ora della ripresa con un goal da centravanti di spessore, testa alta, difensore a spasso e piazzato da applausi sul palo lontano, niente da fare per Buffon.
(Dall’84’ Gabbiadini sv.)
Sarri 7: Un Napoli compatto, in grado di soffrire, lottare e per larghissimi sprazzi garantire un ottimo calcio. Reparti corti e connessi all’unisono, minime le occasioni concesse agli avversari, il prodotto di un lavoro importante senza palla, gestendo equilibri a metà campo senza mai lesinare importanti folate nella metà campo avversaria. Una squadra quadrata in cui ogni ingranaggio è incastonato nel modo giusto, l’esame Juventus è superato a pieni voti.
Articolo modificato 28 Set 2015 - 00:25