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Finalmente tu, Jorge Luiz Frello! I motivi alla base della sua crescita in azzurro

E’ lento e macchinoso, dicevano. Non è da grande squadra, pensavano in molti. Jorginho, però, ha smentito tutti e si è preso il centrocampo azzurro. Completamente trasformato, lontano dal giocatore visto nella scorsa stagione. Vicino, invece, al primo Jorginho, quello appena arrivato a Napoli nel gennaio 2013. Quello che venne in punta di piedi convincendo subito a suon di prestazioni, ma poi sparito. Così, inesorabilmente.

Preciso, deciso, grintoso. Questione di ruolo, certo. Quel centrocampo a tre ne esalta le caratteristiche di playmaker e lo protegge in fase di interdizione. Ma non solo. L’atteggiamento tattico, con una squadra alta, corta e senza spazi tra un reparto e l’altro, lo aiuta tanto. E poi, la continuità e una condizione fisica e (soprattutto) mentale impeccabile.

Ha la piena fiducia di Sarri che bloccò la sua cessione quando si parlava del Torino e di una possibile contropartita per ottenere Darmian. “Da qui non si muove”, l’imperativo categorico del mister azzurro. Jorginho sta bene e si vede. Semplice quando deve esserlo, spregiudicato quando vuole. Non sbaglia mai e osa anche la giocata rischiosa.

Il 96% dei passaggi riusciti contro il Brugge, 95,6% con la Lazio e l’87,5, ieri, con la Juventus. 70 passaggi completati su 80 , i palloni passano tutti dai suoi piedi. Smista in orizzontale, a destra, sinistra e soprattutto in verticale con filtranti intelligenti.

Qualità ovvio, ma anche tanta, tantissima quantità. Prezioso nei contrasti – quelli in cui prima soccombeva sempre – e nel pressing sul metodista avversario. Parecchi i chilometri macinati ieri, in un centrocampo – quello azzurro – che ha corso tantissimo: ben 10.793, più del compagno di reparto Allan e di tutti gli altri azzurri.

Jorginho corre, imposta, inventa e giganteggia, a dispetto dei suoi 65 kg. L’italobrasiliano guida il Napoli e sogna anche un altro azzurro, quello dell’Italia. Ieri in tribuna c’era Antonio Conte che ha ammirato le giocate di Insigne e del centrocampista ex Verona. E chissà che non possa arrivare una sorpresa ad ottobre, quando ci saranno le prossime convocazioni in Nazionale. Gli Europei, poi, non sono così lontani…

Andrea Gagliotti (Twitter: @AndreaGagliotti)

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Articolo modificato 27 Set 2015 - 21:33

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