La vita molto spesso pone davanti a sé sfide difficili ed imprevedibili, che si frappongono inesorabilmente tra ciò che si vuole raggiungere e la realtà dei fatti. Ma la forza di volontà in numerosi casi è un motore inesauribile che fa superare ogni ostacolo: bene lo sa Arturo Mariani, un ventiduenne di Roma molto speciale, che pur di coltivare la sua grande passione per il calcio ha sfidato la sorte ed il destino, uscendone sempre vincitore.
Arturo è nato senza una gamba ma nonostante ciò, sin da piccolissimo, si è sempre accompagnato ad un pallone: con l’aiuto di una protesi ed il continuo supporto della famiglia ha praticato sempre tantissimi sport, con in cima alla lista ovviamente il calcio. A diciotto anni ha conosciuto Francesco Messori, fondatore della Nazionale Italiana Amputati della quale è diventato un perno inamovibile: da lì è iniziata un’avventura davvero fantastica, disputando numerose partite internazionali e volando persino in Messico per i Mondiali, classificandosi noni. Di solo qualche settimana fa anche il Torneo Sei Nazioni in Polonia, altro risultato fantastico, che sfida ancora una volta ogni tipo di barriera e difficoltà, coronando ancora un piccolo sogno.
Ma non è tutto: Arturo ha scritto la sua storia in un toccante libro, “Nato Così” che racconta le difficoltà nell’intraprendere questa strada all’insegna dello sport e del calcio nonostante la mancanza di un elemento fisico fondamentale per svolgerlo, spronando tutti coloro che hanno subito lo stesso destino a non arrendersi ed ad inseguire sempre i propri sogni. Proprio durante la presentazione del volume qualche giorno fa a Modena presso una scuola media, Arturo ha avuto modo di conoscere i giocatori del Napoli impegnati nella gara contro il Carpi di mercoledì scorso. Un incontro emozionante, che ha sensibilizzato gli azzurri particolarmente toccati dalla bellissima storia di un giovane amante del calcio e della vita. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere proprio con Arturo, che ci ha raccontato l sua storia ed i suoi progetti futuri. Ecco quanto ci ha detto in esclusiva per SpazioNapoli.
GLI INIZI. “La mia storia parte da un’antitesi estrema: sono nato senza una gamba e con la passione per il calcio, due cose che potrebbero non andare d’accordo e che invece per me rappresentano tutto. I miei primi passi intorno ai due anni con la protesi infatti, erano sempre accompagnati da un pallone. Non è mai stato facile giocare con una gamba finta o con le stampelle ma una passione va ben oltre le difficoltà e questo è stato sempre il mio monito. A 18 anni ho conosciuto Francesco Messori, fondatore della Nazionale Italiana Amputati e ne sono entrato a far parte. E’ stata un’avventura splendida, abbiamo condiviso viaggi, emozioni e difficoltà. Da lì a poco tempo abbiamo disputato persino diverse partite internazionali: a dicembre siamo stati in Messico per i Mondiali e ci siamo classificati noni. Da due settimane invece, sono tornato da un Torneo Europeo a Sei Nazioni in Polonia”.
L’INCONTRO. “I miei impegni non si limitano alla Nazionale: ho unito tutto ciò anche al volontariato, all’incontro con il prossimo, ad un’esperienza come speaker in radio che mi hanno ispirato a condividere e far conoscere al mondo un messaggio di positività scrivendo un libro, una sorta di autobiografia che ha i tratti di un diario. Si chiama “Nato così” ed ha l’intento di sfidare ogni limite, di superarlo e di non arrendersi mai. In settimana ero a Modena per una presentazione del libro ed un incontro con una scuola media: proprio di fronte si svolgevano gli allenamenti del Napoli, in trasferta per la partita con il Carpi. Abbiamo organizzato un incontro con giocatori e dirigenza per presentargli il progetto del libro, il quale ha suscitato molto interesse. Mister Sarri e gli azzurri si sono mostrati disponibilissimi e attenti, un vero esempio in un calcio spesso senza morale e senza valori”.
PROGETTI FUTURI. “Spero di venire presto a Napoli a presentare il mio libro e diffondere sempre più la mia storia, che sia da sprone a chi vive la mia stessa problematica. Ora sto girando l’Italia e sono molto contento di ciò. Inoltre i ricavati del libro andranno in beneficienza ad un associazione, Salvamamme, che aiuta le mamme in difficoltà, sia a livello economico sia per quanto riguarda ogni tipo di assistenza”.
Davvero complimenti ad Arturo, esempio per tantissimi ragazzi per la sua grande forza di volontà, il suo ottimismo e l’immensa voglia di superare i suoi limiti per inseguire bellissimi sogni. Ad maiora.
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 27 Set 2015 - 16:47