Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto in diretta a Radio Kiss Kiss Napoli. Duro sfogo del massimo dirigente sulla querelle legata allo stadio “San Paolo”, con un deciso out out per il Comune sul futuro dell’impianto di Fuorigrotta. Ecco quanto raccolto da SpazioNapoli: “Il progetto debole quello del Napoli per lo stadio? Sono rimasto basito delle parole del Sindaco: nel lontano gennaio, nel mio ufficio è venuto a cena e già gli spiegai cosa avrei voluto fare, mettendo a disposizione 20 milioni di euro e fatto determinati lavori prioritari. Gli brillavano gli occhi, mi ha stretto la mano e ci siamo accordati, iniziando la ricerca di studi di architettura, ingegneri ma non ero mai convinto perché serviva della gente su Napoli, scegliendo l’ottimo Architetto Zavanella, con studio a Roma. Abbiamo fatto il contratto ed erano già passati dei mesi, per procedere poi allo studio di fattibilità prima del piano economico con altri esperti, scegliendo come sempre il meglio sulla piazza. Per fare le cose per bene abbiamo consegnato il piano di fattibilità il 15 luglio ed il piano economico il 30 luglio. Spettava al Consiglio Comunale approvarlo entro i quattro mesi successivi quindi entro febbraio, portando il progetto definitivo ed altri 120 giorni per l’ok finale. Mi dispiace, perché oltre ai 20 milioni concessi avevo anche previsto un’ulteriore struttura per il rimodellamento di Piazzale Tecchio, ossia un centro commerciale con degli accordi di massima già presi. Sarei diventato un aggregatore di un gruppo di lavoro che avrebbe riqualificato una gran parte di Napoli”.
LO SFOGO. “Io ho portato il Napoli per 6 anni consecutivi in Europa, scacciando via tutte le problematiche denigratorie della nostra città. Non dimentichiamo che come ranking siamo diventati persino la 16° squadra solo dopo la Juventus ma nonostante ciò stiamo ancora registrando problematiche su tutto. Il San Paolo ci viene dato in concessione il giorno dell’evento, non essendo responsabile di nulla oltre che del prato, definito l’anno scorso come il miglior campo d’Italia. Io mi vergogno e chiedo scusa ai napoletani dello stato dello stadio: non ci sono i bagni costretti a far arrivare i bagni chimici della Toscana, c’è sempre un problema, sempre l’allerta. Quasi non ci faccio più caso dopo 11 anni, lo amiamo tutti così com’è con i tifosi fantastici e strabordanti di passione ma non possiamo fare sempre orecchie da mercante e vi prego di capire e di comprendere il mio disagio quando vengono delle squadre straniere a giocare e manca davvero di tutto. Anche contro la Juventus, abbiamo fatto delle brutte figure: Andrea Agnelli abituato allo Juventus Stadium si guardava intorno basito, idem con i vertici del Manchester, del Chelsea e del Paris Saint Germain. Io non posso sempre spiegare che le colpe sono del Comune, facendoci tutti una figuraccia”.
LE SOLUZIONI. “Il Sindaco mi ha stretto la mano, come mai ha già dimenticato tutto? Io non so cosa sia cambiato, non ne ho idea. Questa città più la conosco, meno la capisco. Mio padre con la sua filosofia si sarebbe fatto una risata: io sono svizzero d’adozione, la penso diversamente. A questo punto, siccome c’era un impegno sacrosanto a darmi una convenzione ponte dopo il 1 agosto per proseguire questo cammino per il progetto definitivo del restyling ed ad ora non c’è ancora nulla con la convenzione che scade oggi, non saprei come andare avanti. Come faccio a gennaio ad investire altri 20 milioni a gennaio per altri giocatori quando poi non sappiamo neanche dove giocare? Io spero sia stato un equivoco perché non credo in una pugnalata del Sindaco di questo genere. Ci sarebbe da dire, cosa mi stai dando Comune? Un grande cesso, dove a stento possiamo giocarci. E noi ne andiamo pure fieri eppure fanno gli schizzinosi, con dei costi d’affitto assurdi, come ha certificato anche il Coni. Non so se rendo l’idea: fregare noi vuol dire fregare anche i tifosi, il pubblico che investe tempo, fatica, denaro, speranze e sacrifici. Io spero sia stato male interpretato, sabato allo stadio ci siamo abbracciati ed era tutto ok. Se entro il 31 ottobre però, non ho una convenzione ponte, il 2 novembre andrò a cercare un terreno ed inizio subito a costruire ciò che Zavanella mi aveva progettato. Il terreno? Se faccio un fischio, arriveranno 100 industriali a disposizione, per ripartire da una Napoli seria, fiduciosa e positiva”.
L’ITALIA. “Stiamo distruggendo continuamente il nostro Paese per gli interessi personali e la sete di potere, Roma esempio massimo: la capitale è una città sporca, lasciata al caso da Marino, un medico, che non può sapere nulla di come gestire una città. Venerdì voglio intervenire in diretta e parlare con De Magistris, è una situazione che va risolta subito”.
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