Gabriel 6: Esordio da titolare senza particolari patemi, sicuro in presa e bene in uscita, ad eccezione di un’unica sbavatura.
Maggio 6: Ritorna titolare, da capitano. Non soffre praticamente mai la spinta, poco incisiva, polacca sulla sua fascia di competenza. Prova a proporsi come sempre, non facendo mancare il suo apporto in fase di spinta.
Koulibaly 6,5: Come contro la Juventus rischia di compromettere la sua prestazione con un retropassaggio che definire sciagurato sarebbe un eufemismo. Un’imprecisione che non macchia l’ennesima prestazione convincente del centrale ex Genk. Ruvido nei contrasti, preciso nel temporeggiare spalla a spalla con gli avanti avversari sfruttando la sua prepotenza fisica, una sicurezza sui palloni alti.
Chiriches 7: La trasferta di Varsavia come viatico per lanciare un messaggio convinto al tecnico. Il capitano della Nazionale romena risponde presente a modo suo: lucido nell’anticipo e sempre lesto nel leggere l’ultimo passaggio degli avversari. Sempre elegante nel portare palla, guida con personalità la retroguardia non disdegnando l’impostazione.
Ghoulam 6: Solito contributo in fase di possesso, spesso trascinante in alcune percussioni. In difesa i pericoli sull’esterno non sono eccessivi e l’algerino gestisce bene l’ordinaria amministrazione.
Allan 7: Sgomita, lotta, ruba palloni a profusione. Riparte, imposta, elegante nel disimpegno e prezioso nel tessere gioco. Anche alla Pepsi Arena di Varsavia l’incontenibile stantuffo a metà campo di cui Maurizio Sarri al momento non può mai fare a meno. Unico appunto, manca l’appuntamento con il goal al 72′ dopo una galoppata trascinante su invito sopraffino di Callejon e poco dopo pecca d’egoismo non servendo i compagni liberi.
Valdifiori 6,5: Cresce la condizione e migliora esponenzialmente la geometria a metà campo. Spicca per alcuni ottimi spunti in verticale, pregevolissimo il pallone servito a Callejon al 22′. E’ sempre lui ad innescare lo spagnolo sulla destra in occasione del vantaggio partenopeo. Qualche imprecisione, ma restano buoni segni di ripresa, al netto di un avversario che non fa della pressione sul portatore di palla il proprio credo, dopo un inizio stagione a cadenza troppo compassata.
David Lopez 6,5: Tanta legna, solita prestazione ordinata nella zona nevralgica del campo. Non incanta – al solito – quando chiamato a costruire ma si rende pericoloso negli inserimenti. Dell’ex Espanyol l’occasione più ghiotta della prima frazione di gara, ma sul suo destro risponde Pazdan ben piazzato sulla linea di porta a portiere battuto.
Mertens 6,5: Nei primi scorci di gara è tra i più pericolosi dell’undici partenopeo, precisione e incisività però restano per un po’ in canna al folletto di Leuven. Alla distanza sembra quasi alienearsi dal gioco, scegliendo spesso la soluzione errata, ma è proprio lui a trovare il guizzo di testa, una rarità, chiudendo bene a rete sull’invito preciso di Callejon. Un goal che ne rinvigorisce spirito e livello di gioco, che si mantiene su buoni livelli fino alla sostituzione.
(Dal 71′ El Kaddouri 6,5: Convince al suo esordio nel suo inedito ruolo sull’esterno. Imprevedibile nelle giocate, in grado di dispensare buoni spunti al servizio dei compagni come in occasione del raddoppio di Higuain.)
Callejon 7,5: Settantacinque minuti a livelli importanti in ogni fase di gioco. Impagabile, come consuetudine, l’apporto in fase di non possesso. Pressing asfissiante, chilometri ad arare le fasce con la solita personalità. Si carica la squadra sulle spalle e incanta negli ultimi venti metri, giocate preziose, spesso di altissimo livello come il tacco con cui spalanca una prateria per la corsa di Allan, a innescare i compagni. Giocate tra le quali spicca, doverosamente, l’assist preciso per il goal partita di Mertens.
(Dal 77′ Higuain 7: Poco meno di un quarto d’ora a disposizione per marchiare a fuoco il cinquantanovesimo goal in maglia azzurra. Lo fa con una conclusione terrificante per potenza e precisione, un destro al fulmicotone dalle coordinate chirurgiche sul quale Kuciak non può nulla.)
Gabbiadini 6: Sgomita da centravanti vero tra le maglie della retroguardia del Legia senza mai indietreggiare di un centimetro, meglio negli appoggi al servizio dei compagni che nella percussione, nello spunto personale, dove spreca un paio di occasioni. Dall’ingresso di Higuain scala sull’esterno e prova ad innescare il suo mancino.
Sarri 7: Cambia molto, andando contro – per esigenze – la sua natura in fatto di turnazione dei calciatori. Il risultato non cambia rispetto alle ultime uscite, un Napoli solido, compatto dietro, fluido a metà campo e in grado di far malissimo in avanti. Anche il tabù trasferta, prima vittoria fuori casa nella sua gestione, è accantonato. Il miglior crocevia possibile prima dell’importantissima sfida di San Siro.