Non c’è nessuna voglia di fermarsi. Il Napoli ha ripreso a camminare dalla prima sfida in Europa e da quel giorno non si è fermato mai, o quasi. Non c’è nessun motivo per fermarsi se non la difficoltà intrinseca della sfida di stasera. Milano non è mai stato un porto d’approdo facile per il Napoli, neanche ai tempi d’oro. Il Milan viaggia ad alti e bassi con una ritrovata qualità ed un nuovo tecnico in panchina. Il tifo rossonero ha fame di vittoria, quelli partenopei non sono da meno.
Napoli per confermarsi dopo la vittoria sulla Juventus, Milan per capire di che pasta è fatto. Mihajlovic ha tanta voglia di ben figurare ed in settimana ha etichettato la sfida contro la compagine di Sarri quale peggior sfida del momento. Privo di Balotelli, il tecnico ex Sampdoria sceglie Luiz Adriano e Bacca in attacco supportati da Bonaventura, forse il migliore del Milan da un paio di anni. Sarri sceglie invece il miglior Napoli, confermando Callejon in attacco vicino ad Insigne ed Higuain.
La prima frazione di gioco conferma del tutto i pronostici della vigilia, Milan e Napoli se la giocano senza timori. Il risultato è un primo tempo ben giocato con continue ripartenze da ambo i lati. Meglio il Napoli che passa in vantaggio dopo meno di quindici minuti con Allan (che si fa perdonare i due gol falliti in Europa). Il centrocampista è bravissimo ad inserirsi per il suo terzo gol stagionale.
Gli azzurri si lasciano preferire ed Higuain sembra uno stallone di razza per quanto corre. Ci vuole il miglior Zapata (quello del Milan) per recuperare il puntero azzurro quando si invola verso la porta rossonera. Un solo errore nel primo tempo partenopeo quando si perde palla a centrocampo e si sbagliano i movimenti rendendo ipotizzabile il gol di Luiz Adriano imbeccato da Bertolacci.
Il secondo tempo è la certezza che il Napoli è la squadra più in forma del campionato. I rossoneri provano a tornare in campo ma gli azzurri li chiudono negli spogliatoi e sembrano gli unici sul terreno di gioco. La squadra di Sarri sembra un orologio perfetto che si muovo all’unisono e senza sbagliare nulla. Se hai poi davanti gente come Insigne tutto sembra più facile. Il folletto partenopeo si carica la squadra sulle spalle e con una doppietta stende il diavolo. Minuto quarantotto scambio veloce con un compagno (Higuain tanto per cambiare) e palla sul palo lontano. Minuto sessantotto punizione magistrale alla “scala” del calcio. Ci pensa poi Ely a chiudere la sfida con il più classico degli autogol.
Se gli azzurri sono questi e continueranno ad essere tali sarà difficile per tutti.
Antonio Picarelli
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