L’asse Italia-Brasile-Argentina continua a mietere vittime: il dna multietnico di questo Napoli

Il Napoli liquida con facilità anche il Milan con uno 0-4 che non lascia spazio ad alcun tipo di critica e finalmente conferma in via definitiva il grande potenziale offensivo di questa squadra, sempre acclamato ma mai del tutto affermato.

Il centro nevralgico del gioco degli azzurri passa per l’asse Italia-Brasile-Argentina, riassunto nei nomi di Lorenzo Insigne-Allan-Gonzalo Higuain. Da questi tre giocatori, che si trovano a meraviglia, nascono e si concretizzano la maggior parte delle azioni della squadra che ha trovato in loro la colonna portante per portare a casa risultati favolosi. Questa inaspettata amalgama è uscita fuori la prima volta contro la Sampdoria, alla seconda giornata, quando prima Insigne e poi Allan hanno assistito Higuain per la sua doppietta; da quel momento non ce n’è stato più per nessuno.

Nel match contro la Lazio è stato il turno dell’italiano di lanciare magistralmente nello spazio il brasiliano che con freddezza ha piazzato la palla alle spalle del portiere; duetto che si è poi ripetuto questa sera contro i ragazzi di Mihajlovic, con un’altra invenzione del numero 24 azzurro per il 5 che ha ancora una volta usato al meglio il proprio piattone.

Insigne, però, è anche protagonista della finalizzazione della manovra assistito dal fido compagno di reparto Higuain. I due si trovano alla perfezione e il primo show lo mettono in scena contro la Juventus quando l’argentino, con un tocco pregevole, libera al tiro il partenopeo che apre il compasso e batte Buffon; a distanza di una settimana la nuova vittima della coppia è stato il Milan, infilato da una palla geniale del Pipita e colpito sempre dall’interno dello scugnizzo napoletano.

Se l’intesa tra Insigne e Higuain si è evoluta ed instaurata nel corso delle stagioni, quella con Allan è recente soprattutto con l’italiano; i due hanno svolto insieme parte del ritiro di Dimaro ed hanno avuto il tempo di conoscersi bene, mentre l’argentino ha avuto meno tempo per imparare i movimenti del brasiliano ma sembrano già capirsi a meraviglia.

La tratta italobrasiliana ha regalato anche un altro elemento fondamentale per il gioco di Maurizio Sarri che incorpora, però, in una sola persona queste due nazionalità; trattasi di Jorginho, dal doppio passaporto, che questa sera ha confermato ancora una volta di essere in costante crescita e di essere il giusto geometra delle trame azzurre.

 

Emanuele Catone

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