De Magistris: “Il Napoli non si muove dal San Paolo. A breve la convenzione ponte, poi discuteremo il progetto. Venti milioni? In realtà la cifra è un’altra…”

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, è intervenuto nel programma Gente in Comune, nuovo show  in onda su Canale 9, dove non solo si analizzeranno questioni sportive ma anche sociali e politiche. Ecco le dichiarazioni salienti rilasciate dal Sindaco di Napoli e raccolte da SpazioNapoli: “De Laurentiis può far quel che vuole, ma non credo andrà altrove e a breve se ne riparlerà: approveremo la delibera entro i tempi chiesti dal presidente. La situazione precedente il nostro arrivo, tra Comune e Calcio Napoli,  era drammatica, una truffa vera e propria, ingestibile. Abbiamo recuperato i rapporti, abbiamo dialogato e ricostruito un legame ed il punto finale è che ci sarà una convenzione ponte, si lavorerà al progetto presentato da De Laurentiis con la sua conseguente disponibilità economica. Il San Paolo è un cesso? Ma non credo, altrimenti ci vorrebbero più di venti milioni per restaurarlo…

Con De Laurentiis si è convenuto che fosse lui a presentare un piano e le sue linee generali, cose che mi sono sembrate sempre soddisfacenti. Si tratta di capire se il suo progetto è sostenibile da un punto di vista economico.  Se si dà uno stadio per cento anni, bisogna considerare tanti fattori: per poterlo fare, si deve avere la certezza di un restauro completo e totale per quello che lui definisce “cesso”. Dobbiamo decidere in che condizioni dare in proprietà lo stadio: la nostra idea è di affidare al Napoli l’intera gestione della struttura in modo che farebbe tutto la società ed io sono assolutamente favorevole per questa soluzione.

Ogni giorno duemila sportivi sfruttano la pista di atletica, non si può cancellare dall’oggi al domani. I passi avanti sono stati enormi, io non sono intenzionato a portare questa questione, a cui tengo tantissimo, nella campagna elettorale: entro dicembre 2015 la situazione dovrà essere risolta. Lo stadio è stato “massacrato”, soprattutto nei Mondiali del 90′, per questo non credo che i napoletani siano colpevoli del suo degrado, non è certo colpa loro se i bagni sono inutilizzabili. Per questo motivo vogliamo affidare tutto a De Laurentiis.

Concerti? Ci sarebbero comunque, lo stadio deve essere luogo di aggregazione in cui tornino le famiglie per varie attività. Lui vorrebbe finanziare anche la parte esterna del San Paolo. Non c’entra il progetto dell’architetto Zavanella, bisogna controllare la sostanza economica: oggi c’è un gap tra un bellissimo progetto e disponibilità economica. Dei venti milioni, solo sette sono per lo stadio. Io, prima di dare lo stadio per cento anni, voglio avere delle garanzie.

Quarantunomila posti? Secondo me sono pochi per una città come Napoli, ma il presidente ha un’altra filosofia. Io sono dell’idea che Napoli, avendo uno stadio nuovo e moderno, meriti settanta o ottantamila spettatori. Lo stadio deve essere popolato, il luogo in cui possano andare tutti. Se vengono ridotte le curve per fare un esempio, si taglia una fascia sociale dallo stadio, praticamente.

Non è proprio immaginabile che il Napoli vada a giocare fuori dal San Paolo, lo stesso presidente si oppose allo spostamento dello stadio, a suo tempo, quando c’era veramente la possibilità di costruire una nuova struttura lontano da Napoli”. 

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