Napoli e Fiorentina sono pronte a darsi battaglia, domenica, quando al “San Paolo” sarà tempo di passare ai fatti e si vedrà chi delle due meglio regge certe pressioni e la posizione in classifica. Sarà una sfida tra due sistemi di gioco completamente diversi e tra due squadre con la stessa ambizione: vincere per il definitivo salto di qualità.
Non solo: domenica ci saranno due doppi ex, che probabilmente partiranno dalla panchina. Christian Maggio infatti ha vestito la casacca viola dal luglio 2003 al gennaio 2006: cinquantotto presenze e due reti per Maggio, che sarebbe poi passato prima a Treviso, poi a Genova sponda Sampdoria ed infine a Napoli, dove si è definitivamente consacrato. Dall’altro lato, invece, ci sarà Luigi Sepe: portiere talentuoso, con tanta gavetta alle spalle. Da Lanciano ad Empoli fino a Firenze, in un processo di crescita che continua giorno dopo giorno. In Europa League è titolare fisso, in campionato invece Sousa gli ha preferito, almeno finora, Tatarusanu.
Ma Napoli e Fiorentina condividono anche tanti intrecci di mercato: Gonzalo Rodriguez e Ciprian Tatarusanu sono stati due nomi fortemente cercati dal Napoli, poi finiti sulle sponde dell’Arno. Giuseppe Rossi dal canto suo, non ha mai negato l’ammirazione per Napoli e la sua gente, per il calore del “San Paolo” e si era parlato di lui come erede del Pocho Lavezzi, ma anche in quel caso la Fiorentina anticipò tutti sul tempo e strappò Pepito al Villareal: sicuramente, con Cavani al suo fianco, sarebbe stato un bel tandem d’attacco. E poi il resto è storia recente: Davide Astori era quasi del Napoli, alla fine è finito a Firenze. Mario Suarez e Borja Valero erano due dei nomi per la mediana azzurra, ma anche in questo caso la Fiorentina anticipò ogni possibile manovra degli azzurri. E il cerchio si chiude con Lorenzo Insigne, vero sogno di una notte di mezza estate per i viola. Il Napoli, con De Laurentiis e Sarri, disse no: troppo prezioso il talento di Frattamaggiore.
Tante partite alle spalle, e tante importanti, come la finale di Coppa Italia vinta proprio dal Napoli nella notte in cui perse tragicamente la vita Ciro Esposito. E domenica, al di là degli ex e degli intrecci, sarà una sfida altrettanto importante: non ci si gioca, è vero, lo Scudetto, ma la vincitrice capirà quanto in alto potrà puntare per quello che, ad oggi, si sta rivelando sempre più un campionato combattuto, bello ed incerto.
GENNARO DONNARUMMA
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Articolo modificato 14 Ott 2015 - 18:17