IL MATTINO – Aumentato il canone per usufruire del San Paolo. Problematiche e novità della convenzione-ponte

L’accordo, tra il Napoli e il Comune, per la convenzione-ponte per la gestione dello Stadio San Paolo non è stato trovato; così potrebbe riassumersi l’esito della riunione tenutasi ieri e durata ben 10 ore. L’edizione odierna de Il Mattino riporta quelle che sono le modifiche e le novità che hanno portato al declino momentaneo delle trattative. Innanzitutto ci sono state corpose modifiche alla parte economica a carico della società azzurra; si è passati dai 518mila euro fissati dal CONI come tariffa annua per usufruire dell’impianto, agli 834mila indicati ieri. Il Napoli, secondo la vecchia convenzione, non paga alcun canone fisso; paga al Comune una percentuale sugli incassi e sugli introiti pubblicitari.

Novità rispetto alla vecchia convenzione ci sono anche in merito all’utilizzo degli spazi interni, che la società azzurra potrà utilizzare per fornire servizi di ristorazione. Proprio su questo punto è venuto meno il numero legale, in quanto è stata chiesta la votazione nominale. La convenzione prevede che il Napoli potrà effettuare attività di ristorazione con particolare riferimento alla Tribuna Autorità, ma anche negli altri 32 punti presenti nell’impianto. In più la società potrà allestire impianti di cucina e allestimenti di sala purché localizzati nelle aree specificamente indicate.

Tra gli emendamenti approvati spicca quello presentato da Andrea Santoro dell’Ncd che chiede al patron, visto lo stato del San Paolo, un tetto massimo di 15 euro per i biglietti delle curve.

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