Tra le rovine per non rovinarsi. E sarà pure un gioco di parole banale, però il concetto resta ed è tremendamente reale: Napoli pesca tra i fasti del passato, cercando un punto fermo per il futuro. Torre Annunziata (con il centro “Villaggio dei Giovani” già contattato), Ercolano e soprattutto Pompei: qui si farà la fantomatica “Scugnizzeria“, qui ripartirà il Napoli di domani.
LE PAROLE – “Ho già stanziato dieci milioni di euro per i 20 ettari che mi servono: li voglio tra Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”, De Laurentiis è stato tanto laconico quanto chiaro. Vuole una cittadella che abbia innanzitutto a cuore i ragazzi: che li curi, che li formi, che li protegga. E che magari, se il dio del calcio dovesse essere d’accordo, che possa creare il futuro talento azzurro. Un po’ come fatto con Lorenzo Insigne, no? Cresciuto e pasciuto con la “N” stampata sul petto: ora leader di una squadra potenzialmente capace di tutto.
LA SVOLTA – Ecco: esempio che vale l’eccezione, non la regola. Perché per un solo Insigne che ce l’ha fatta, tanti altri ragazzi hanno dovuto abbandonare il proprio sogno. Chi per motivi fisici, chi per mancanza di personalità. E perché no, qualcuno anche per problemi di natura logistica. Ad esempio: il trantran degli allenamenti verso campi troppo spesso sperduti nei meandri napoletani. Sì, questo è uno dei crucci che DeLa segue con più attenzione: la sua cittadella dovrà essere innanzitutto accessibile. Per questo, il settore giovanile sarà posto a portata di Circumvesuviana.
INTERNAZIONALIZZAZIONE – Un bel cambiamento. Eccome. Come lo sarà la nuova “internazionalizzazione” del Napoli, in fondo. No: niente a che vedere con quel vecchio ritornello che spesso il presidente duettava con Benitez. Qui si parla di giovani, e di giovani forti: e per quanto il lavoro degli scout sia proficuo, ed i giocatori – principalmente campani, come su espressa richiesta societaria – siano di buon livello, la potenza di un settore giovanile si calcola in base anche alla forza del brand. In questo, Pompei potrà dare una mano importantissima. Con la città, anche l’attenzione imprenditoriale che ne potrà derivare. ADL ha difatti un malcelato “american dream”: la grandiosa costruzione di un college del calcio. Fatto di passione italiana e strutture a stelle e strisce. Con quel pizzico di napoletanità volto a dare più sapore al tutto. Il tempo è dalla sua, la burocrazia decisamente meno. Ma a Pompei vige la legge di uno dei famosi graffiti sui muri della città mai sepolta davvero: “Viva chi sa amare, muoia chi non sa farlo. Muoia due volte chi lo impedisce”. Più chiaro di così…
Cristiano Corbo
Articolo modificato 15 Ott 2015 - 20:32