Il campionato ricomincia con il botto dopo lo stop per le nazionali. Fra due giorni al San Paolo scenderanno in campo Napoli e Fiorentina, nel big match dell’ottava giornata insieme a quello tra Inter e Juve. La prima sosta servì agli azzurri per ritrovare brillantezza e risultati, ma ora la storia è diversa. Due pareggi e tre vittorie (cinque se si conta l’Europa League) da metà settembre ad ora per gli uomini di Sarri. Viola in testa al campionato dopo la vittoria nello scontro diretto con l’Inter e con diciotto punti collezionati su ventuno disponibili. Le due squadre dovranno confermare il loro score positivo e questa può considerarsi una vera e propria prova del nove.
Noi di SpazioNapoli abbiamo intervistato il collega Andrea Giannattasio, giornalista di FirenzeViola.it e Radio Bruno.
Domenica si affrontano le due squadre più in forma del campionato. Il San Paolo sarà stracolmo e l’attesa è tanta. Che partita ti aspetti? La Fiorentina se la giocherà a viso aperto oppure l’idea di Sousa è quella di stare compatti e far male in contropiede?
“La filosofia della Fiorentina è quella di non aspettare mai l’avversario. È una squadra che cerca il possesso palla e sicuramente giocherà a viso aperto. La partita più emblematica è quella contro l’Inter con i nerazzurri favoriti sulla carta, ma dopo due minuti i viola erano già in vantaggio. Sicuramente il Napoli scenderà in campo con grande entusiasmo, davanti al suo pubblico e partirà subito all’attacco. Sarà una bella partita”.
Andamenti diversi in campionato, la squadra di Sousa più continua con sei vittorie ed una sconfitta, azzurri partiti male, ma straripanti nell’ultimo periodo Ti aspettavi una Fiorentina subito incisiva ed un Napoli così diverso tra le prime tre giornate e le ultime quattro?
“La Fiorentina me la aspettavo subito in forma. Solitamente le squadre di Sousa partono bene. Basta vedere le sue esperienze prima in Israele e poi con il Basilea, senza dimenticare il precampionato con le vittorie su Barcellona e Chelsea. Il Napoli ha avuto difficoltà dovute al modulo iniziale, con Sarri troppo legato alla presenza del trequartista. Ora ha trovato la quadratura del cerchio. Sono assestamenti che ci possono stare, soprattutto in una grande squadra con giocatori di esperienza che si adattano meno ai nuovi schemi. Con il 4-3-3 le cose sembrano andar bene, Sarri sta mettendo in atto, almeno dal punto di vista della produzione offensiva, quello che aveva fatto vedere ad Empoli, ovviamente in tono minore, essendo due piazze completamente diverse”.
Sarri e Sousa sono le rivelazioni di questo campionato. Partire con un basso profilo e meno pretese rispetto ad altri colleghi ha aiutato i due?
“Non hanno lavorato con grande tranquillità. Sousa ha raccolto la pesante eredità di Montella, tra lo scetticismo dei tifosi ed un mercato non altisonante. Sarri anche, in quanto rispetto al blasone di Benitez, veniva da Empoli dopo un solo anno di serie A. Però, proprio perchè non avevano grande fiducia e tranquillità, raccogliendo risultati positivi stanno facendo ricredere l’opinione pubblica. Questo scetticismo paradossalmente ha fatto bene ad entrambi”.
Borja Valero, Badelj, Vecino da un lato; Allan, Jorginho e Hamsik dall’altro. Entrambe le squadre contano su un centrocampo con un alto tasso tecnico. Caratteristiche diverse, ma sempre con la propensione a giocare palla a terra. Si deciderà qui la partita?
“Sicuramente, anche se credo che il duello più bello sarà tra l’attacco del Napoli, a mio avviso il più forte del campionato, e la difesa della Fiorentina, che per i numeri è in questo momento la migliore con soli quattro gol subiti. A centrocampo, invece, chi avrà maggior possesso palla e prevarrà sull’avversario avrà maggiori chance di successo. Il Napoli spingerà di più e la Fiorentina dovrà essere un attenta dietro, ma giocherà ugualmente a viso aperto”.
Kalinic-Higuain, blasone e storie diverse, ma entrambi decisivi nelle proprie squadre: quattro gol in campionato il primo, cinque il secondo. Napoli-Fiorentina sarà anche la sfida dei bomber…
“Higuain è un giocatore strepitoso, mi ricorda Batistuta. Attaccante completo con un senso del gol pazzesco e che svaria su tutto il fronte d’attacco. Kalinic è arrivato a Firenze tra lo scetticismo dei tifosi, ma si sta dimostrando importante. Ha una storia diversa rispetto all’argentino, non avendo mai militato in grandi club, ma ha avuto la fortuna di giocare in campionati diversi ed ora, in età matura, ha trovato la sua dimensione. Sa dialogare molto bene con tutti i compagni di reparto, cosa che prima altre punte, come Gomez, non facevano”.
Kalinic ha recuperato e sarà del match. Quale sarà l’undici titolare?
“La Fiorentina giocherà con un 3-5-2 o 3-4-1-2 molto simile a quello visto al San Siro. Davanti a Tatarusanu ci saranno Tomovic, Gonzalo ed Astori. Poi Blaszczykowski, Badelj, Vecino, Borja Valero e Alonso. Davanti Ilicic e Kalinic”.
Due società paragonabili, entrambe, anche se in anni diversi, ripartite dalla C, ora ben figuranti in Europa. Si sono affrontate in una finale di Coppa Italia pochi anni fa, hanno rischiato di sfidarsi di anche in Europa League. Ora sono le squadre più in forma del campionato. Può essere l’anno del riscatto per Napoli e Fiorentina? Una delle due riuscirà a strappare lo scettro alla Juve e prevalere sulle altre big della Serie A?
“Sicuramente sì, anche se il Napoli per gli investimenti fatti credo sia un passo in avanti. Ha un bacino di utenza maggiore ed introiti per i diritti tv superiori. La Fiorentina quest’anno ha fatto praticamente un mercato a zero considerando la vendita di Savic. Può essere l’anno del riscatto, già ora vedo fuori dai giochi per i primissimi posti Juve e Milan. Possono essere due rivelazioni. Gli azzurri sulla carta sono superiori ai viola e sono tra i candidati alla corsa scudetto. Bisognerà vedere se Sarri reggerà bene eventuali pressioni, qualora dovessero arrivare risultati negativi. La squadra di Sousa, invece, nonostante sia prima, non credo possa ambire al titolo, ma può essere l’anno giusto per tornare in Champions. Dopo aver sfiorato la qualificazione per tre anni consecutivi, con qualche innesto a gennaio, la Fiorentina potrà lottare per il terzo posto”.
Martedì Sousa e il suo staff hanno sfidato una selezione formata da giornalisti. Un bel modo per legare con l’ambiente…
“Il portoghese è tutt’altra persona rispetto a Montella. Due grandi allenatori, ma quest’ultimo gestiva i rapporti con la stampa in maniera diversa. Non era un approccio molto positivo”.
È ancora il Sousa di un tempo in campo?
“È in grandissima forma. Ha uno scatto negli spazi stretti ed una visione di gioco incredibili. Abbiamo perso 3-2, ma è andata meglio rispetto a luglio. In ritiro a Moena perdemmo 4-0”.
Andrea Gagliotti (Twitter: @AndreaGagliotti)
Riproduzione riservata
Articolo modificato 17 Ott 2015 - 16:41