Napoli e Fiorentina non si sono mai sfidate per lo Scudetto. Non sarà neanche quest’anno, ma c’è il sapore di una sfida dai contorni particolari. Fiorentina prima in classifica dopo tanto (forse troppo) tempo, Napoli che viaggia sulle ali dell’entusiasmo dopo aver asfaltato Lazio e Milan con di mezzo la vittoria sulla Juventus e scusate se è poco.
Squadre che giocano al calcio con mentalità aperta e spesso vincente. C’è tutto insomma per una sfida appassionante ed avvincente all’insegna dello spettacolo. Sarri sceglie il suo Napoli migliore con Insigne recuperato al fianco di Higuaín e Callejón. Di contro Sousa sceglie un modulo cangiante con l’idea forse di difendere a quattro contro il tridente degli azzurri. Bernardeschi scelto per accompagnare Błaszczykowski e Kalinić ed affondare il Napoli.
Partono forte i viola di scena al San Paolo, partita tiratissima con pressing forsennato a centrocampo. Gli uomini di Sousa si lasciano preferire nei primi diciassette minuti. Napoli che soffre maggiormente il ritmo elevato ma partenopei che tentano in tutti i modi di giocare il pallone anche sotto pressione. Esce alla distanza la squadra di Sarri seppur il primo tiro della partita è del polacco Błaszczykowski che scalda i guantoni di un prontissimo Reina. Squadre contratte in un fazzoletto a centrocampo e che si affrontano su qualsiasi pallone come se fosse l’ultimo. Sulla testa di Higuaín l’occasione che pareggia quella della viola allo spirare della prima frazione di gioco.
Nelle difficoltà si vedono le squadre di carattere e dopo i primi quarantacinque minuti gli azzurri scendono in campo assestando subito il colpo al fianco della Fiorentina. Poco più di quaranta secondi perchè Hamšík lanci in profondità Insigne alle spalle di Tomović. Il tocco del giocatore partenopeo è un colpo da maestro alle spalle di Tătărușanu, quasi uno sfottò. Il gol spacca la partita; barcolla la squadra di Sousa e rischia di prenderne due nel giro di dieci minuti con gli azzurri che peccano di poco cinismo. Gongola il Napoli e commette il primo errore della giornata, lancio al bacio di Iličič per Kalinić che impallina l’incolpevole Reina. Si desta la squadra azzurra colpita nel momento migliore e dopo che Mertens si mangia un gol fatto su corta respinta dell’estremo viola è Gonzalo Higuaín a decidere che è il momento di svegliarsi. L’attaccante azzurro sradica il pallone dai piedi di Iličič (quel pressing tanto amato al mister) e va a prendersi l’assist di Mertens (che si fa perdonare il gol mancato) colpendo i toscani.
Lazio, Juventus, Milan e Fiorentina, il Napoli sembra proprio non volersi più fermare.
Antonio Picarelli
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