È un Napoli completamente nuovo quello targato Maurizio Sarri e non ci riferiamo soltanto al modulo di gioco, ai sistemi di allenamento o ad alcuni volti nuovi in campo. Bensì quello che è davvero cambiato in questa squadra è la mentalità. Gli azzurri fanno infatti dell’agonismo, dell’aggressività e della pressione sui portatori di palla altrui, l’arma in più con la quale riescono a mettere sotto chi hanno di fronte. Impressionante come ogni calciatore vada in pressing in ogni zona di campo per non lasciare respiro all’avversario. Giocatori come Higuain o Hamsik ad esempio, tutt’altro che predisposti in passato ad un lavoro di sacrificio, oggi sono i primi ad aggredire ogni pallone che gravita dalle loro parti, dando così anche il buon esempio al resto dei compagni.
A dare la conferma di ciò che affermiamo sono i numeri: il Napoli ha segnato 18 reti in 8 giornate di campionato, ebbene ben 7 di queste sono frutto di un recupero palla avvenuto in prossimità del centrocampo o addirittura nella metà campo avversaria (parliamo di circa il 39% dei gol totali messi a segno). Sassuolo, Empoli, Lazio (due volte), Juventus, Milan e Fiorentina, sono state tutte “vittime” dell’asfissiante pressing del Napoli che dopo aver recuperato la sfera ha subito ribaltato l’azione andando poi a far male (così come si può constatare dai grafici sottostanti realizzati da SpazioNapoli).
Come si può apprezzare da questo doppio fotogramma, Sarri ha iniziato fin da subito ad inculcare ai suoi la cultura del pressing alto. L’aggressione ai portatori di palla avversari, infatti, è un fattore imprescindibile per il tecnico di Figline, un dogma che esula dal modulo di gioco che poi si adotta in campo.
E già alla prima giornata (Sassuolo-Napoli finita 2-1) si erano visti i frutti: Hamsik sfrutta un errato stop da parte di Defrel (foto 1), e ne approfitta per recuperare la sfera ribaltando l’azione da difensiva in offensiva (foto 2). La palla arriverà poi ad Higuain che concluderà in porta e sulla corta respinta del portiere sarà lo stesso capitano azzurro, che aveva dato il là all’azione, a concludere in rete.
Scena che si è ripetuta alla terza giornata (Empoli-Napoli finita 2-2) in occasione della seconda rete degli azzurri. È ancora Marek Hamsik ad andare al recupero della sfera: lo slovacco vince un contrasto con un avversario sulla corsia mancina (foto 1), e subito ne approfitta per ribaltare l’azione servendo Gabbiadini (foto 2).
L’ex Samp, dimostrando di avere ottima visione di gioco oltre che classe, nota l’inserimento dalle retrovie di Allan e lo serve con un delizioso tocco di prima. Il centrocampista brasiliano a tu per tu con Skorupski poi non sbaglia e sigla la sua prima rete con la maglia del Napoli.
La vittima successiva degli azzurri è la Lazio. Il Napoli intanto è passato ad un nuovo modulo, il 4-3-3, ma la mentalità trasmessa da Sarri non cambia. I biancocelesti alla quarta giornata soccombono al San Paolo travolti dall’onda azzurra (5-0 il risultato finale).
Tutto però inizia con il solito pressing alzato, in questa circostanza, da Ghoulam e Jorginho (foto 1), che inducono Matri ad affrettare il retropassaggio sbagliandone direzione e dosaggio di forza (foto 2). Il pallone viene poi raccolto da Higuain che aggira Hoedt e fredda Marchetti con un destro all’angolo.
Non ancora sazio l’attaccante argentino decide di bissare la rete siglata ai biancocelesti. A mettere in difficoltà i calciatori della squadra di Pioli stavolta sono Hysaj e Callejon che, andando in pressione su Radu (foto 1), lo costringono a sbagliare la misura del retropassaggio servendo ancora l’affamato Higuain (foto 2).
Il Pipita quindi si libera con estrema semplicità, ancora, del malcapitato Hoedt e si invola verso la porta di Marchetti che verrà per l’ennesima volta inchiodato.
Higuain a questo punto sembra averci preso gusto. Dopo la partita con la Lazio lo si vede spesso rincorrere gli avversari come un forsennato, ogni errore non viene lasciato impunito. A saperlo bene è anche Hernanes che in occasione della sfida del San Paolo alla sesta di campionato tra Napoli e Juventus (2-1 il risultato finale), si è reso protagonista dell’errore che di fatti ha condannato i suoi alla sconfitta.
Il basiliano perde una sanguinosa palla a centrocampo sbagliando completamente un’apertura laterale (foto 1), Higuain se ne accorge e sfrutta l’errore avversario per recuperare la sfera ed involarsi verso la porta di Buffon (foto 2). L’argentino poi fa tutto da solo ed insacca di sinistro da posizione abbastanza defilata, a dimostrazione del grande periodo di forma psico-fisico.
Come in un noto quiz TV verrebbe da dire: “Avanti un altro!“. E l’altro arriva soltanto una settimana dopo, si chiama Milan. I rossoneri sono gli avversari del Napoli alla settima giornata di campionato, quella che probabilmente consacra i partenopei tra le protagoniste di questa stagione. Il risultato finale (0-4), oltre che roboante è anche storico (si tratta infatti della seconda peggior sconfitta interna di sempre del Milan).
Al dare il là alla notte magica del Napoli è però sempre lo stesso meccanismo di pressione alta che permette il recupero del pallone nella metà campo avversaria. Stavolta è Zapata che, impaurito dall’arrivo di Insigne, sparacchia alla men peggio la sfera (foto 1). Hamsik è il più lesto a recuperarla e la serve subito verso Insigne (foto 2), il talento di Frattamaggiore poi sfrutterà un buco venutosi a creare nella retroguardia milanista per servire Allan che porterà in vantaggio il Napoli.
L’ultimo esempio di come l’aggressività trasmessa da Sarri abbia avuto uno straordinario effetto sul Napoli arriva direttamente dalla partita de domenica scorsa, quella che ha visto gli azzurri sopraffare la Fiorentina (2-1 il finale).
I viola hanno appena trovato il pareggio ma i partenopei non demordono e si tuffano all’attacco. E basta poco per premiare gli sforzi: Ilicic sbaglia un controllo nella sua trequarti campo e il Pipita Higuain, come un falco, si lancia sul pallone ingaggiando un corpo a corpo con lo sloveno da cui esce vincitore (foto 1). L’attaccante argentino riesce a prendere posizione di vantaggio e tocca la sfera in direzione di Mertens (foto 2), il belga chiude l’1-2 con il compagno e lo mette davanti al portiere. Higuain poi fa secco Tatarusanu con un morbido tocco con il sinistro.
Sette perle. Sette azioni da consegnare al manuale del pallone e da far vedere e rivedere nelle scuole calcio, affinché si impari davvero cosa voglia dire aggredire alti e ripartire. Che il Napoli sia cambiato lo si vede anche da questi piccoli, ma importantissimi, particolari. E il merito di tutto ciò, dello spirito di sacrificio immesso in ogni singolo minuto di allenamento e di partita, lo si deve solo e soltanto al maestro Maurizio Sarri. Anzi, ‘O Professore Sarri.
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Pasquale Giacometti
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