“Una vittoria da squadra vera su un campo molto difficile. Bravi tutti”. Usa un tweet di poche parole, Aurelio De Laurentiis, per esprimere la propria soddisfazione. Il Napoli ha cambiato rotta, è secondo a due lunghezze dalla vetta. E’ una squadra, quella di Maurizio Sarri, che si comporta da grande, pur restando con i piedi per terra.
Già, perché all’allenatore di Figline Valdarno non servono proclami, neppure dopo una vittoria, la sesta consecutiva, che lancia definitivamente gli azzurri nell’olimpo delle favorite. Per lui lo scudetto è ancora una bestemmia. Troppo presto, in fondo, per fare proclami, visto che alla fine del campionato manca ancora moltissimo. Una sterzata netta rispetto al passato: tenere i piedi per terra per non farsi prendere dall’entusiasmo affrettato che troppo spesso si è impadronito dell’ambiente partenopeo. Una linea che sembra essere approvata anche dal presidentissimo nel proprio tweet. Proprio lui, l’anno prima, sempre in Val di Sole, aveva innalzato il Napoli come seria pretendente per lo scudetto: il risultato, poi, è stato un misero quinto posto. Anche lui sembra aver cambiato strategia.
Oggi invece si riparte da una consapevolezza diversa: il Napoli non pensa in grande, è una squadra umile, lavoratrice, a immagine e somiglianza del proprio tecnico. E’ un gruppo che, però, fa in grande, che alle parole e ai proclami preferisce i fatti. Quelli sì che sono tangibili: una squadra che, dopo il cambio di modulo di Sarri, ha conquistato 8 vittorie e un pareggio. La sconfitta di Reggio Emilia e i pareggi contro Sampdoria ed Empoli sono soltanto un lontano ricordo: oggi è un Napoli diverso, spietato, spettacolare quando c’è da incantare e cinico quando c’è da badare al sodo. E’ così che si forma un gruppo in grado di vincere lo scudetto, non con i proclami. Ma non ditelo a Sarri. In fondo il motto dell’allenatore azzurro è quello di volare basso, di non farsi prendere troppo da un entusiasmo che a suo dire può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Evitare gli errori del passato è diventato ormai un mantra: così è stato preparato il cambiamento. E per sugellare lo stacco con il Napoli di ieri, la formula migliore è quella di far parlare il campo, attraverso i fatti, piuttosto che alimentare nel popolo aspettative che non possono essere mantenute.
Vittorio Perrone