Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio24 durante il programma “Tutti convocati”. Ecco le sue dichiarazioni:
“Come nasce la scelta di Sarri? L’Italia si basa sulla provincia. Siamo un paese da 100 città che contano. Anche nel cinema ha contato tantissimo la commedia italiana. Chi viene dalla provincia non è il più debole. Sarri mi ha creato grande dolore. Io non ero a Empoli il giorno della sconfitta. Telefonai a Lombardo (direttore dell’area comunicazione del Napoli, ndr) e dopo 40 minuti mi disse “Stiamo perdendo 3-0”. Come 3-0?! Alla fine prendemmo quattro zucchine. Io già da tempo stavo pensando di prendere qualche elemento dall’Empoli. Hysaj e soprattutto Valdifiori, perchè non ho mai avuto un regista. Stavamo per prenderlo in passato, ma ha dirottato verso la Francia, direzione Parigi. Quindi ero già molto indirizzato verso Empoli che aveva diversi giocatori intriganti ed una bellissima cantera. Poi ho pensato anche a Maurizio Sarri. Ci siamo incontrati al’Hotel Vesuvio, mi è piaciuta la concretezza e soprattutto il fatto che moriva per venire a Napoli. Non ho avuto problemi a fargli capire il mio modo di lavorare. Gli ho detto fin da subito che avevo intenzione di fare un contratto programmatico, da poter rinnovare ogni anno. La programmazione nel lavoro è fondamentale. La mia abitudine nel mondo del cinema è far lavorare le persone che scelgo. Solo che lì si possono far cambiamenti prima della produzione del film, nel calcio sono tanti film e non si può tornare indietro.
Modulo? Lui m’incitava a prendere Saponara, ma io non posso comprare tutto l’Empoli. Ero molto preoccupato del 4-3-1-2 avendo tanti attaccanti in rosa. All’inizio non gli ho detto nulla. Ho chiamato Giuntoli, ottimo acquisto, e gli ho chiesto di fare capire al tecnico che doveva giocare con il 4-3-3, perchè non mi andava di interferire. Dal cambio del modulo ha cominciato a vincere.
Differenze con Benitez? Il signor Maurizio Sarri è più tecnico di Benitez ma dal punto di vista della pratica. Benitez è più un teorico e non cerca di disturbare mai l’ambiente dello spogliatoio. Sarri ha un rapporto diretto con i calciatori e sa spiegare ciò che vuole.
Insigne e Mertens? Io sono contento e felice. Ho detto di non punirli, anche se forse Giuntoli dovrà probabilmente applicare delle multe per una questione di regolamento di spogliatoio, ma a me fa piacere questa reazione. Ciò dimostra attaccamento alla maglia e voglia di giocare. Dovremmo avere due squadre (ride, ndr).
Scudetto? Se Sarri sarà capace di continuare a preparare in maniera così meticolosa ed attenta le partite io credo che il Napoli abbia parecchie possibilità di giocare fino in fondo tutte le partite. Se poi volete che pronunci la parola magica, io non posso farlo. Scudetto bestemmia? Dodici anni fa io ho acquistato un pezzo di carta e non dei giocatori. Poi ho investito 100 milioni per uscire dalle sabbie mobili della Serie C. Abbiamo partecipato ad una Serie B complicatissima. Non sapendo nulla di calcio è stata una sorta di Università. Siamo arrivati in Serie A e da 6 anni consecutivi siamo l’unica italiana che partecipa alle coppe europee. Abbiamo vinto qualcosa, ma non voglio pronunciare quella parola magica.
Higuain? Ha una famiglia straordinaria. Amo molto il papà, il fratello, mi manca conoscere l’altro fratello calciatore. Il Pipita è una persona pulita, leale. E’ stata una nostra intuizione perchè Benitez voleva prendere Damiao. All’ultimo momento io e l’ad Chiavelli virammo su Higuain perchè non convinti del brasiliano. Quando abbiamo discusso con il padre ci siamo trovati subito e nonostante il contratto lungo lo trovò chiarissimo. Se Higuain fosse disilluso e scontento sarebbe andato via prima.
Reina? E’ straordinario. L’anno scorso non ci siamo capiti con il procuratore. Avevo dato 4 settimane di tempo, ma l’ agente cercava di fare accordo con qualcun altro e quando ha dato disponibilità io dissi che non era più possibile”.