Tanta gavetta, calcando i campi di ogni categoria, il goal come obiettivo da perseguire, sempre. Oltre ogni difficoltà, smentendo gli scettici, galvanizzando chi, su di lui, aveva puntato, forte. Leonardo Pavoletti ed una Serie A, da protagonista, conquistata alla distanza. L’esordio all’Armando Picchi, primi sprazzi di talento in Lega Pro, la seconda divisione e poi il boom a Lanciano conquistando il Sassuolo, undici reti in Emilia, una promozione storica conquistata non da comprimario, ma lo spazio in neroverde si restringe, gradualmente, con l’approdo in massima divisione. Ecco dunque il ritorno tra i cadetti, con l’esplosione fragorosa del suo talento di attaccante mobile e cinico sotto rete nei 24 goal a Varese.
Il ritorno alla base, senza spiragli di titolarità, chiuso dal trio Berardi-Zaza-Sansone fino alla chance tanto agognata, il grifone, Genova sponda rossoblù, una piazza che respira calcio e passione, impossibile rinunciare. Esordio con corredo di fuochi d’artificio: ben sei le reti nei primi cinque mesi in Liguria, protagonista di una cavalcata europea placata solo dai conti della società di Preziosi. Nuova stagione, vecchie abitudini, 3 goal a referto come biglietto da visita per il Napoli, prossimo avversario a Marassi domani pomeriggio.
L’attaccante del Genoa ha rilasciato un’intervista per le colonne del quotidiano genovese Il Secolo XIX, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Contro il Napoli servirà la partita perfetta. Higuain è un campione, il miglior attaccante della Serie A. Entrambi giochiamo al servizio della squadra ed abbiamo un tecnico che ci esalta. Con Gasperini faccio cose che non avrei mai ritenuto di poter fare. Mi piacerebbe arrivare in doppia cifra, ma ciò che conta è che ogni goal porti punti alla squadra”.