Il collega del Corriere dello Sport, Rino Cesarano, ieri sera ha pubblicato sul proprio profilo Facebook un interessante retroscena di un episodio accaduto dopo la partita.
“Si può stare incazzati dopo un 5 a 0? Eppure è successo. Passi per i giornalisti danesi che lasciano la tribuna stampa a pochi minuti dalla fine. “Five minutes more”, indico io ad uno di loro con il codino. “It’s enough”, risponde lui e s’infila nell’ascensore che tieniti che mi tengo, funziona come la serie di lampadine di Natale. Dario Sarnataro osserva la scena e sorride. “Lasciali stare, poverini, ne hanno presi cinque”.
Ma De Laurentiis, no. Esce dagli spogliatoi con la faccia torva, scuro che più scuro non si può, tesissimo. “Bella camicia sportiva, stai lanciando una nuova moda”, provo a sdrammatizzare io. Macchè. Lui, incazzato, si rivolge a Formisano: “Fai fare una camicia di queste anche a lui”. Ed io: “Ma sto scherzando. Ho più di trenta camicie, sono a posto. Sei arrabbiato per quei cori insistenti e esagerati delle curve?”. Fa segno di no. Cerca Chiavelli, chiama Formisano, sta organizzando qualcosa. “Dove andate? Vengo anche io?”, chiedo timidamente ma con il sorriso sulle labbra dopo una vittoria così corposa ed impreziosita da quei marcatori tanto attesi, da El Kaddouri (me l’ero chiamato), a Gabbiadini, a Maggio, a Callejon. “State andando a cena?”, insisto.
De Laurentiis monta nello shuttle con vetri oscurati e finalmente: “Andiamo a lavorare”. “Per il nuovo film?”, ribatto. “Quale film? Andiamo a lavorare per il Napoli. Ci dobbiamo incontrare con quelli del Comune per firmare la convenzione-ponte. Neanche conosco i punti approvati in consiglio. Che lentezza, quanta burocrazia”.
Capisco la situazione, prevedo una serata bollente. “Ma non era tutto a posto?”, aggiungo. “Ma quale a posto? Dobbiamo definirla”. Resto basito. Già si sta giocando sotto deroga, si rischia di arrivare all’Udinese al punto di prima.”
Articolo modificato 6 Nov 2015 - 11:45