Il Napoli ha archiviato la pratica girone con una facilità sconcertante, frutto di un lavoro intenso che dura oramai dal primo giorno di ritiro a Dimaro. Dodici punti, con due partite ancora da giocare, consacrano la squadra di Maurizio Sarri, tecnico alla prima esperienza in Europa, come la migliore di questa prima fase dell’ex Coppa Uefa. Una squadra che vince e diverte, non lasciando nulla al caso: segna tanto, subisce nulla o quasi, ma soprattutto convince. Per ogni tifoso napoletano, quei dodici punti hanno un sapore speciale, oggi più che mai. Furono gli stessi punti che condannarono il Napoli di Rafa Benitez all’uscita dai gironi di Champions League 2013-2014, alla prima stagione dell’attuale tecnico del Real Madrid all’ombra del Vesuvio.
Ma quella squadra che allenava il tecnico spagnolo era l’esatto opposto di quella che oggi ha in mano Maurizio Sarri: quel Napoli aveva si un grande potenziale, ma anche le idee confuse, un gioco non sempre brillante ed una mentalità non ancora vincente. Era un Napoli più cuore che testa, un Napoli a volte superficiale, altre esaltante. Una squadra che chiuse poi al terzo posto conquistando una Coppa Italia. La prima stagione di Benitez può essere riassunta con le lacrime che bagnavano il volto del Pipita Higuain, dopo la vittoria bella quanto inutile contro l’Arsenal dell’undici dicembre duemilatredici. Oggi, quelle lacrime sono diventate meravigliose risate.
Non ha giocato Higuain, questa volta il turn over ha avuto la precedenza, perché c’è subito il campionato a cui pensare. Ma hanno sorriso El Kaddouri, Gabbiadini, Maggio, Callejon, gli autori della “manita”. Hanno sorriso Reina e tutta la difesa, ancora una volta attenta nel non subire goal. Ha sorriso il centrocampo, con un Hamsik in forma stupenda, finalmente ritrovato al 100%, un David Lopez sempre nel posto giusto, al momento giusto ed un Valdifiori che finalmente sta trovando la sua dimensione. Ed infine il pubblico, che può a buon diritto applaudire ed incoraggiare sempre più questa squadra. Questo Napoli è frutto di lavoro, serietà, intelligenza: è una squadra che gioca con la mente prima, poi col cuore. È una squadra che sa quel che deve fare, che ha ordine, che sottomette l’avversario e si impone su di esso. È la squadra che riflette alla perfezione quello che è il carattere del suo tecnico, capace, anche sul 5-0, di continuare a dare indicazioni ai ragazzi, di arrabbiarsi per qualche lieve errore e di sorridere a fine gara, consapevole che si può crescere ancor di più. Il Napoli gioca a calcio: perché anche in Europa non conta avere un mister alla prima esperienza, perché il bel gioco, ed il bel calcio, prima o poi, portano sempre i risultati tanto attesi.
GENNARO DONNARUMMA