E pensare che Omar El Kaddouri non conservava un buon ricordo dell’Europa League vissuta a Napoli. Era il settembre del 2012, al San Paolo arrivava l’Aik Solna e il marocchino esordiva sul centro sinistra del Mazzarriano 3-5-1-1. Risultato? Una prestazione anonima con annessa sostituzione durante l’intervallo. Quella stagione partenopea per Omar non fu particolarmente felice, con appena 12 presenze raccolte tra campionato e coppe. I due anni al Torino, poi il ritorno all’ombra del Vesuvio.
El Kaddouri ha saputo mettersi in gioco, al servizio dell’allenatore, ma più di tutto ha saputo attendere pazientemente il suo momento. Dapprima doveva essere destinato a fare la riserva di Insigne come trequartista, poi il cambio di modulo l’ha costretto a spostarsi: lui si è adattato, prima a sinistra e poi a destra nel 4-3-3. In Europa League tre assist, poi con il Midtjylland è arrivato anche il goal.
Una rete alla Callejòn, si potrebbe dire. L’invenzione di Insigne, e il taglio con mancino chirurgico che sa di chiamata a Sarri: “Io ci sono”. Si è discusso molto sulla possibilità di far rifiatare ogni tanto il 7 spagnolo ed El Kaddouri può seriamente prendere il suo posto. Lui lo sa e non ha paura di dirlo nel post-partita: “Mi piace questo nuovo ruolo. Gol alla Higuain? Sì (ride, ndr), ma anche alla Callejon, che ricopre perfettamente questa posizione”.
E’ felice, sereno e si nota. Anche Sarri gli ha riservato belle parole al termine della gara vinta per 5-0 con il Midtjylland: “Si sta ritagliando meritatamente il suo spazio” ha detto. Uno spazio che è destinato a crescere ancora, visto che gli impegni costringeranno il tecnico azzurro a ruotare i suoi uomini sempre con maggior frequenza. El Kaddouri ne è consapevole, il suo obiettivo è quello di farsi trovare pronto.
Vittorio Perrone