La bella trasformazione di Maggio: da titolare inamovibile a riserva, a possibile jolly

Christian Maggio, dopo la bella rete contro il Midtjylland, al termine di una corsa irrefrenabile, ha qualche motivo in più per sorridere. Finalmente anche lui ha trovato la dimensione giusta in questa squadra che, ormai da otto stagioni, rappresenta nel bene e nel male, anche con la fascia di capitano, mettendoci sempre la faccia.

Era stato chiaro il suo procuratore: non è felice di non giocare, ma la sua rabbia è qualcosa di positivo, da poter essere trasformato in qualcosa di utile per l’intero gruppo. E così è stato. In quella galoppata dell’undici azzurro c’era tutto: la voglia di far bene, la voglia di dimostrare a tutti di non essere ancora finito e di poter dare ancora tanto a quei colori che non ha mai nascosto di amare, la rabbia per un momento non certo bellissimo, la determinazione di chi sa di potercela fare e di avere ancora qualche colpo in canna. Quella progressione che poi lo ha portato al gol, insomma, ha ricordato a tutti il vecchio Maggio, quello che Mazzarri schierava esterno alto e che segnava gol e serviva i compagni, quello che si è guadagnato negli anni la convocazione in Nazionale e che per un lungo periodo è stato considerato come l’arma in più dei partenopei.

Dopo la partita col Sassuolo, complice l’errore sul gol degli emiliani, e l’esplosione di Hysaj, Maggio si è seduto in panchina e da professionista qual è non si è lamentato ma ha continuato a lavorare duro per dimostrare al mister di poter essere qualcosa in più, un jolly: e tale si è scoperto essere nelle gare di Europa League, sempre pronto a sostituire il compagno albanese e sempre pronto a dare il suo contributo in difesa ma anche e soprattutto in avanti, dove ha sempre reso al meglio, sia negli anni alla Sampdoria sia in questi anni tinti d’azzurro. E non finisce qui, perché ce ne saranno ancora altri due a seguire, sempre con la stessa maglia e sempre con la stessa voglia di dimostrare agli scettici che, al di là dell’età e della condizione fisica, in questo Napoli può giocare chiunque ed anche chi spesso si accomoda in panchina, poi riesce comunque a dimostrare di poter essere un jolly importante e fondamentale ai fini del risultato, che in fin dei conti, è quello che più importa.

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GENNARO DONNARUMMA

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