Domenica alle 18 il Napoli affronta l’Udinese di Colantuono prima della sosta per gli impegni delle nazionali. Gli azzurri, dopo il pareggio al Marassi con il Genoa, dovranno recuperare punti per agguantare la vetta. L’Udinese, invece, ha bisogno di ritrovare maggiore brillantezza dopo aver conquistato solo un punto con Sassuolo e Roma.
Noi di SpazioNapoli abbiamo intervistato Stefano Pontoni, collega e caporedattore di TuttoUdinese.it, che segue da vicino le vicende dei bianconeri.
Il Napoli è reduce dal pareggio a Genova dopo ben cinque vittorie consecutive. L’Udinese ha raccolto poco nelle ultime due gare con Sassuolo e Roma. Che partita sarà quella di domenica?
“I bianconeri, più che sul piano dei risultati, hanno deluso per prestazioni ed impegno. Con la Roma era difficile vincere, ma la squadra è andata a giocare all’Olimpico partendo già sconfitta e questa non è mai una bella cosa”.
Come preparerà la gara Colantuono?
“Colantuono ha preparato la sfida sulla falsariga di quella di Roma: giocare per non prenderle, cercando di limitare i danni. Abbiamo visto tutti il Napoli cosa è capace di fare. L’Udinese in questo momento non ha la mentalità adatta per venire al San Paolo per vincere. Sarà una squadra molto chiusa che si affiderà alle ripartenze”.
Gli uomini di Colantuono hanno raccolto più punti in trasferta (7 in 5 gare) che in casa (5 in 6). Come ti spieghi questi risultati?
“Tutto sta nel fatto che l’Udinese fatica a trovare gioco e occasioni. In trasferta le squadre di casa lasciano campo e c’è maggiore spazio per le ripartenze. La squadra di Colantuono non ha un gioco corale e nelle partite casalinghe fatica maggiormente. L’abbiamo visto la scorsa settimana: il Sassuolo si è ritirato dietro e ha lasciato l’iniziativa all’Udinese, che non è riuscita ad essere incisiva. Purtroppo quest’anno si soffre anche in attacco a causa dell’infortunio di Zapata e con altri calciatori che rendono di meno. Il contropiede è la dote migliore della squadra di Colantuono e con una difesa che solitamente regge abbastanza bene, sono arrivati più punti lontano dal Friuli”.
Duvan Zapata è stato molto sfortunato. Dopo un’ottima partenza (3 gol in 6 presenze), il lungo infortunio. Credi in questo ragazzo? Quanto pesa la sua assenza?
“Stava crescendo partita dopo partita fino a diventare davvero imprescindibile. E’ un vero e proprio nove, un attaccante diverso dagli altri in rosa e sa segnare con continuità. Quest’infortunio pesa tantissimo perché viene a mancare il perno sul quale Colantuono voleva costruire la squadra. L’ auspicio è che possa tornare presto, sarà difficile anche ritrovare la condizione fisica. È un peccato, si stanno bruciando mesi importanti di un prestito biennale”.
Questo Allan è una sorpresa o ti aspettavi un adattamento così rapido? Può crescere ancora?
“Secondo me Allan può crescere e dare ancora tanto al Napoli, ricordiamo che è un classe ’91. Mi aspettavo che facesse subito bene perché è forte. Anche a Udine aveva dimostrato di essere un gran giocatore, non solo tecnicamente, ma anche mentalmente. L’anno scorso più volte ha risolto i problemi dei bianconeri e metà salvezza l’ha praticamente costruita da solo. Per l’Udinese è un’enorme perdita. Sarri è stato bravo a trovargli un ruolo diverso: prima impostava di più il gioco, ora è più libero di spaziare”.
Ritornando alla gara. Colantuono deve fare a meno di Di Natale, che per l’ennesima volta non affronterà il Napoli. Quale formazione schiererà?
“Sì, Di Natale al 99,99% non ci sarà. Ha avuto dei problemi muscolari, anche se molti attribuiscono questa sua assenza ad una questione di cuore. Totò è un grande tifoso del Napoli, forse è una partita troppo sentita e non è nemmeno al top. Se così dovesse essere, non sarebbe un bel gesto essendo il capitano dei bianconeri. Le possibili soluzioni per sostituirlo sono due: un 3-5-1-1 con Bruno Fernandes praticamente seconda punta, oppure inserire un attaccante tra Aguirre o Perica. Colantuono scioglierà le riserve sono all’ultimo istante”.
Si è parlato negli ultimi giorni di un interessamento del Napoli per Badu. Sarebbe pronto per una piazza come Napoli?
“Giaretta e Giuntoli si sentono molto spesso, i rapporti tra le due società sono ottimi. Badu a gennaio sicuramente non si muoverà, a giugno probabilmente cambierà aria. Aveva già chiesto la cessione la scorsa estate e il suo sogno era quello di approdare in Premier. Non so se ha la qualità per giocare in una big. E’ un giocatore molto intenso, ma una tecnica non eccelsa. Potrebbe fare il vice Allan, ma faccio fatica a collocarlo tra i titolari del Napoli. Certamente la sua valutazione l’estate prossima sarà molto alta. Lo Stoke City era pronto a mettere sul piatto 15 milioni, difficile si scenda al di sotto di quella cifra”.
Restando sempre in ottica mercato, Widmer ed Heaurtaux sarebbero adatti al Napoli? Come mai il francese sta trovando poco spazio?
“Entrambi accostati al Napoli e a diverse squadre italiane, sono sul piede di partenza e avrebbero voluto lasciare il club già quest’estate. L’Udinese però ha sempre avuto richieste elevate e magari sono rimasti controvoglia. Widmer è in scadenza nel 2016 e Colantuono spesso gli ha preferito Edenilson. Heurtaux ha invece un’infiammazione al ginocchio, ma i tempi di recupero sono stranamente lunghissimi. A volte il confine tra infortunio e pressioni societarie è molto labile, di fatto sono due calciatori che stanno giocando meno del previsto. Vedrei bene entrambi nel Napoli, molto più di Badu. Il francese è la copia di Benatia, mentre lo svizzero è un vero e proprio esterno alla Lichtsteiner. Ci punterei sempre ad occhi chiusi”.
Domanda secca. L’involuzione dell’Udinese negli ultimi anni è dovuta maggiormente al merito delle avversarie o al demerito della società friulana?
“Totalmente al demerito dell’Udinese, perché è stato distrutto tutto ciò di positivo che era stato creato. L’investimento per lo stadio è un’ottima cosa, ma senza giocatori all’altezza diventa inutile. Tanti anni fa questa squadra ha avuto grandi occasioni, avendo in squadra gente del calibro di Sanchez, Pereyra, Inler, Asamoah e Quagliarella, ma si è pensato di più agli affari”.
In questo campionato c’è molto equilibrio rispetto agli scorsi anni. Chi è secondo te la vera favorita per la vittoria dello scudetto?
“Quest’anno le prime cinque squadre sono tutte in grado di battersi fra di loro, c’è un forte equilibrio. Ad oggi sul piano del gioco Napoli e Fiorentina sono le squadre che mi entusiasmano di più. Forse per rosa e minor impegni direi Inter, ma non bisogna dimenticare anche la Roma e la Juve, che reputo ancora fortissima. Influiranno molto le energie spese nelle coppe. Finora gli impegni internazionali non stanno pesando più di tanto, ma più avanti diventerà tutto più difficile, sia in Europa League che in Champions. Oggi, non dovendo affrontare competizioni europee e avendo una rosa ampia, l’Inter può essere avvantaggiata rispetto alle altre, ma sicuramente non è un’ammazza campionato”.
Andrea Gagliotti (Twitter: @AndreaGagliotti)
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Articolo modificato 6 Nov 2015 - 16:26