Il Napoli ha la miglior difesa dell’Europa League, avendo subito una sola rete in quattro partite, e in campionato ne ha incassati due in ben otto partite; il problema del reparto arretrato che ha sempre destato problemi in casa azzurra sembra ormai essere superato. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha analizzato l’allenamento dei difensori partenopei evidenziando la vera novità portata da Maurizio Sarri; ovvero l’utilizzo del drone. Appena arrivato a Napoli, infatti, l’allenatore toscano ha addestrato gli uomini addetti alla guida del veicolo, prima che la sua retroguardia; la ditta specializzata contattata in estate dalla società azzurra non si era mai occupata di calcio. Sarri ha indicato ai tecnici a quale altezza voleva che il drone volasse e quale porzione di campo inquadrare poi li ha messi in contatto con i colleghi di Empoli già abituati ai suoi metodi.
Durante gli allenamenti, solitamente il giovedì mattina, l’apparecchio si alza in volo e riprende i movimenti degli uomini della difesa azzurra e non appena finito l’allenamento il video registrato viene scaricato dai tecnici su un dischetto e poi consegnato a Sarri, che lo analizza insieme al suo staff e poi scende in campo per mostrare le correzioni ai giocatori. Oltre alla mano vera e propria dell’allenatore, nella quasi impenetrabilità della difesa, c’è quindi anche quella della tecnologia.