Da uno come Hamsik ci si aspetta sempre la rete, l’assist, il tiro di poco a lato. Uno come Hamsik fino a qualche tempo fa era etichettato come un calciatore fuori dalla manovra offensiva e che aiuta poco la squadra. Uno come Hamsik fino all’anno scorso veniva visto come un calciatore che aveva iniziato la parabola discendente della propria carriera. E invece questo Hamsik è diventato un calciatore decisivo nelle dinamiche di gioco degli azzurri. Mister Sarri lo ha riportato nella sua posizione ideale, ovvero tra centrocampo e attacco. Non che questo non succedesse anche con Benitez, ma ora lo slovacco, in questo sistema di gioco, può avere la libertà di girare per una buona porzione di campo, avendo davanti a sé il solo Higuain, e dietro la protezione di Allan e Jorginho. E ora, con la fiducia datagli da Sarri, anche in fase difensiva è diventato un calciatore decisivo. Insomma, un Hamsik ritrovato!
LA FASE OFFENSIVA DI HAMSIK – Su una cosa si può essere d’accordo in tanti: Marek Hamsik non è un fenomenale palleggiatore, e negli spazi stretti spesso non riesce a duettare con i compagni. È forse tutta qui la spiegazione del declino avuto nei due anni di Benitez. Costretto a giocare spesso a pochi metri dall’attaccante e con i due esterni che stringevano verso il centro, Hamsik aveva poco spazio per inserirsi e doveva palleggiare con i tre compagni (due ai lati e uno frontale). Ora invece, nel 4-3-3 di mister Sarri, Marek ha la possibilità di sviluppare le sue qualità: inserimenti senza palla; passaggi spesso filtranti, e mai nello spazio breve; possibilità e tempo di calciare da fuori. Per quanto riguarda gli inserimenti, è evidente il tanto spazio a disposizione del numero 17 azzurro, che si ritrova ad avere tanti metri davanti a sé, e quindi una buona fetta di campo da sfruttare per cercarsi la posizione giusta. Altro aspetto, è quello della possibilità di creare senza pressione del palleggio nello stretto. Ora Hamsik rifinisce l’azione facendo partire spesso le due ali. Un esempio su tutti: il passaggio filtrante per Insigne in occasione della rete dell’1-0 contro la Fiorentina. E poi, le tante conclusioni da fuori area, cosa che gli da fiducia. Tutto ciò però è possibile perché dal suo lato c’è Ghoulam che, a detta dello stesso Hamsik, è una garanzia di protezione e quindi di libertà di avanzare.
IL CONTRIBUTO DELLO SLOVACCO IN FASE DIFENSIVA – È questa senz’altro la novità in assoluto di questo ‘nuovo’ Hamsik. Negli anni passati non era di certo il primo a rincorrere l’avversario. Con l’arrivo di Maurizio Sarri e con le novità portate da quest’ultimo, Hamsik si è ben adattato alle idee del tecnico. Rincorre l’avversario, chiude spesso le linee di passaggio, raddoppia sugli esterni nel caso mancasse il rientro dell’ala in aiuto a Ghoulam. Certo è che a 28 anni entra in gioco anche la piena maturità del calciatore, ora più che mai vero capitano di questa squadra. Si rende conto della sua importanza, e le responsabilità non sembrano pesargli. Ed ecco la sua straordinaria generosità in fase di non possesso, e il grande aiuto che dà sia a Jorginho, che di certo non è un leone nel rincorrere e nel recupero palla, sia ad Allan nel dargli, in alcuni momenti di gara, la possibilità di tirare il fiato.
Questo Hamsik è davvero un calciatore ‘nuovo’, ritrovato, cambiato, cresciuto. Adesso, sì, è un calciatore completo e maturo. E la fascia da capitano è per Marek la conseguenza di tutto ciò e del suo essere un leader silenzioso.
Nappo Salvatore
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Articolo modificato 8 Nov 2015 - 23:56