L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza l’evoluzione di Maurizio Sarri che, da uomo silenzioso e pacato, sta trasformandosi in allenatore che ha scoperto la loquacità e il senso della protesta. Probabilmente forte del fatto che il suo lavoro sta ottenendo un successo incredibile e che sta andando oltre le aspettative, è dall’inizio del campionato che l’allenatore del Napoli cerca il pretesto giusto per attaccare il sistema. Le ultime polemiche in ordine di tempo sono quelle riguardanti il nuovo pallone invernale, accusato di avere rimbalzi irregolari e quindi difficile da controllare, e il mancato assegnamento dei rigori agli azzurri. Il primo polverone lo sollevò alla prima giornata, quando puntò il dito contro il calendario delle Nazionali che restituisce ai club giocatori sfiniti. Nel mezzo di queste due polemiche ci sono poi quella in merito al mancato supporto del sistema alle squadre che giocano l’Europa League e quella sul vergognoso terreno di gioco del campo di Marassi.
Protestare è salvaguardare il proprio lavoro e la propria squadra è giusto, ma Sarri dovrà fare attenzione perché alla lunga queste numerose polemiche potrebbero nuocere.
Articolo modificato 12 Nov 2015 - 08:44