Che fai, “Ciro“: abbandoni sul più bello? Il dubbio è stato lecito per un po’, poi tra la nostalgia ed un pizzico di paura, la razionalità ha sgomitato per venir fuori. Tarda spesso, ultimamente: soprattutto perché dopo una vita di piedi per terra, la sensazione di volare in alto diventa allora quasi una droga. Ecco: in tutto questo, anche Dries Mertens fa la sua parte. E che parte.
Non è un comprimario, non è un protagonista: a suo modo è diventato però indispensabile. E Sarri se n’è accorto subito, così come De Laurentiis: a Giuntoli, subito il mandato di lasciare la squadra così com’è. Anzi: di aggiungere semmai. Un tassello, un quid in più: il tocco per andar lontano. Che di benzina ce n’è e ce ne sarà.
LA PROPOSTA – Eppure non si può dire che Dries non sia tentato. Del resto, c’è da sfidare il mondo intero a non cadere nella “trappola” di Mancini: tanto ammaliante per i presidenti quanto per i giocatori che riesce a portarsi a casa. Nella sua tappa d’avvicinamento al folletto belga, l’ex tecnico del City ha puntualizzato due concetti volti a drizzare le antenne di Mertens: manco a dirlo, subito scattate sull’attenti.
Punto primo: la titolarità. Non saltuaria come all’ombra del San Paolo, ma abbagliante quanto le luci di una notte a San Siro. Il tutto, correlato dal secondo fattore: il fatidico aumento in termini d’ingaggio. È che anche il portafogli vuole la sua parte, e dalle piccole questioni risalenti al periodo – ancora in corso – della trattativa per il rinnovo, qualcosina in Dries è scattato. L’Inter ne potrebbe far tesoro: dagli 1.2 milioni di Napoli, ecco i 2 netti colorati di nerazzurro. Mica male.
TESTA AL CAMPO – Ma Mertens non prenderà questa decisione in base al peso specifico che potrebbe avere il suo conto in banca. Non è fatto così, non lo sarà mai. A Napoli sta bene: potrebbe star meglio in campo, forse. Tuttavia il gioco di sguardi con l’Inter, per ora, non lo tocca: anche per questo, l’incontro tra i suoi agenti e l’entourage dei milanesi non ha sortito nessun effetto su di lui. E non solo perché aveva un infortunio a cui pensare. Questione di appartenenza, e poi di promesse da mantenere: su tutte, quella con i napoletani. Aveva tollerato di buon grado la decisione di ADL in estate, ora non farà altro che ripetersi: l’ennesimo assist della sua stagione – forse il più importante – è infatti destinato al presidente. Sarà lui a porre la parola fine: in un modo, nell’altro.
SARRI, TOCCA A TE – Alt, però. È che tanto dipenderà dalle maniere dell’Inter e dalle loro intenzioni. Ma altrettanto, se non tutto, dipenderà da Maurizio Sarri: in un certo senso, il centro nevralgico di tutto l’apparato napoletano. A sensazione, il suo sarà un “no” deciso: non avrebbe affatto senso cedere uno dei migliori giocatori in questo delicatissimo momento storico, tra l’altro ad una diretta concorrente per un posto lassù. E per giunta, senza la possibilità di rimpiazzarlo adeguatamente in tempi strettissimi. Tre motivi pratici, almeno un centinaio di matrice sentimentale: Dries resta. E continua a sognare con il suo popolo…
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Cristiano Corbo
Articolo modificato 13 Nov 2015 - 16:53