Un risveglio raggelante dopo una notte da incubo. Venerdì 13 novembre 2015 come punto di non ritorno, Parigi sotto assedio, colpita al cuore, nella quotidianità che si esprime nell’assistere ad un concerto, ad una partita di calcio, nel trascorrere in serenità le prime ore del week-end. La normalità che muta in tragedia, uno squarcio nella propria intimità, a discapito di quella libertà – in accezione moderna – che nella capitale transalpina ha trovato la propria culla. Una strage che lascia allibiti e che pone, tra lo sgomento, il cordoglio, la vicinanza alle famiglie ed al popolo francese tutto, una serie di interrogativi in merito alla sicurezza. Argomento di non poco conto anche in ambito sportivo, dato che oltralpe si svolgeranno gli Europei dell’anno prossimo. Dopo aver comunicato la sospensione delle attività sportive, il presidente della Federcalcio francese, Noel La Graet, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai colleghi del prestigioso quotidiano francese l’Equipe.
Noel La Graet, in che stato d’animo vi trovate dopo gli attentati? Questo cosa cambierà?
Non bisogna mai lasciarsi sopraffare dall’emozione. Tutte i servizi sono al lavoro, io sono in riunione in federazione. Abbiamo 400 persone che sono al lavoro.
Avete preso delle decisioni?
Al momento nessuna, la sicurezza è di dominio pubblico, così come la federazione.
State pensando all’organizzazione degli Europei?
Si, ma sono tra otto mesi. Si continuerà a fare tutto ciò di cui c’è bisogno perché la sicurezza venga assicurata malgrado tutti i rischi che ciò comporta. Sono consapevole che tutto il mondo è vigile, ovviamente, questo ci porta ad essere ancora più vigili sulla questione, permanente, per la federazione così come per lo Stato.
Articolo modificato 14 Nov 2015 - 15:49