Sosta sulla carta, se si pensa alla serie A ed ad un ritmo incessante che è stato interrotto, ma solo burocraticamente. Sosta solo in campionato, in un’Italia scossa da una cronaca che si tinge sempre più di nero ed investe ogni ambito della vita, dal calcio, alla musica, alla vita. Sosta solo per alcuni, mentre per altri si lavora ancora di più, con i rischi del caso: elongazioni, traumi contusivi, stanchezza, vittorie ed in alcuni casi anche delusioni. Per chi resta a casa allenamenti extra, qualche giorno di relax in più e la consapevolezza che in realtà, nella testa e nelle gambe, non ci si ferma proprio mai perché un vero professionista è sempre proiettato alla “prossima partita”. Si potrebbe riassumere così la settimana del Napoli che, reduce dall’importante vittoria interna di misura contro l’Udinese, si è fermato di forza per lasciare spazio alle Nazionali ed ai convocati che in giro per il Mondo, portano sempre più in alto il nome della qualità partenopea.
UNITI E LONTANI. Che ci si alleni in Argentina, che si giri l’Europa con la Slovacchia, che ci si sieda in panchina a Bruxelles con l’Italia o che si guardi il Belgio da lontano, la concentrazione degli azzurri in giro per il globo resta alta, con un occhio sempre ben attento a ciò che succede all’ombra del Vesuvio. Ci si scrive, si risponde, si twitta, si telefona, si parla: la parola più sdoganata è vetta, o nei migliori casi anche scudetto perché, soprattutto all’estero, non ci si nasconde. Ed ecco che tutto ciò che si fa ormai è in funzione del Napoli e degli obiettivi da perseguire, che non possono essere tralasciati neanche un minuto. Anche i piani alti delle rispettive Nazionali hanno compreso al meglio il peso del club di De Laurentiis. Ieri in serata Marek Hamsik ha ottenuto un permesso per lasciare il ritiro slovacco per la prossima amichevole e riaggregarsi al gruppo partenopeo immediatamente. Dries Mertens acciaccato non ha mai lavorato con il Belgio e lo stesso Gonzalo Higuain, con un trauma contusivo al piede, è in riposo precauzionale.
LO STAKANOVISTA. Neanche a dirlo poi, da Castel Volturno e più precisamente dal suo bunker di Varcaturo, mister Sarri monitora tutto, pronto a raccogliere la sua truppa per intero e lavorare ad ogni minimo dettaglio della prossima trasferta scaligera. Niente dovrà essere lasciato al caso, l’undici titolare sarà il solito. Non c’è tempo di apportare cambiamenti, non c’è tempo per rischiare modifiche o valutare lo stato di forma di chi deve confermarsi protagonista. Le dita si incrociano per il Pipita, corpo ed anima del progetto Napoli ed attualmente senza un vero sostituto in rosa. Il Tata Martino lo coccola ma non vuole privarsene per il big match contro la Colombia: solo i prossimi allenamenti daranno il verdetto definitivo ma, c’è già mister Sarri che lo aspetta al varco.
HELLAS IN CRISI MA… Infine, guai a sottovalutare la prossima avversaria. Si può temere un calo di concentrazione ed energie fisiche per il tour de force con l’errata consapevolezza che potrebbe bastare anche non il massimo per superare la squadra di Mandorlini. Sbagliato. La forza della disperazione di chi è in crisi e non ha nulla da perdere può essere letale e ben lo sanno Hamsik e compagni che in passato hanno già commesso questo errore troppe volte. Ancora qualche giorno per gli impegni delle Nazionali e poi dritti verso Castel Volturno, uniti e concentrati più che mai, con solo il Verona nel mirino. La corsa del Napoli deve continuare e per farlo, bisogna riprendere da dove si era interrotto: vincere e convincere.
Alessia Bartiromo
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