Verona, Coppola: “Domenica allo stadio mi auguro che trionfi lo sport e la sana competizione. Giletti? Non bisogna fermarsi alle apparenze”

L’ex portiere del Napoli dal 1996 al 2000, Ferdinando Coppola, attualmente in forza all’Hellas Verona (prossima avversaria del Napoli) ha rilasciato un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. Queste le dichiarazioni più interessanti: “La rivalità è storica. Ma da calciatore nato a Napoli non mi sono mai sentito attaccato, offeso. Anzi. Mi piacerebbe in questa occasione fare un appello alle tifoserie. I fatti europei di questi giorni sono gravi e dolorosissimi, sarebbe opportuno dare una prova di maturità domenica allo stadio. Che sia un’ora e mezza di sport, di bel calcio e di rivalità sana. Divertiamoci per lo spettacolo del campo, ciascuno faccia il tifo per la sua squadra e proviamo ad uscire dallo stadio con un applauso. Per tutti. Sarebbe un segnale di pace incredibile. Un esempio da dare alla tifoseria di tutta Italia. Una risposta efficace in questo momento storico così triste”.

VERONA A CACCIA DI PUNTI, MA L’EMOZIONE NON MANCHERA’ – Da napoletano e da tifoso del Napoli, Ferdinando Coppola vivrà una domenica di emozioni, ma anche di grande concentrazione: “Per me sarà un’emozione speciale. Un napoletano non dimentica, un napoletano ama a prescindere. Ma il mio Verona dovrà puntare alla prima vittoria stagionale, bisogna uscire da una situazione difficile di classifica. A volte un risultato positivo può essere la medicina giusta per il futuro”. 

IL RAPPORTO CON RICCARDO BIGON – L’ex portiere azzurro parla anche di un altro ex, Riccardo Bigon: “È stato Bigon a volermi al Verona e gliene sono grato. È un direttore molto presente, sa tutto della squadra ed è un sostegno morale importante. Una persona seria, di poche parole ma sensate”. 

ERRORI PAGATI AMARAMENTE – Ancora nella mente quel 5-1 patito dal Napoli in casa contro il Bologna; era il 22 ottobre del 2000, e una serie infinita di errori di Coppola lo portarono alla partenza, destino vuole proprio al Bologna. Un errore pagato caro: “Pagai quella partita a carissimo prezzo, direi. Ma un napoletano che gioca con il Napoli ha più pressioni di altri. Succedeva ai miei tempi e succede oggi. È così. Chi mi aveva preceduto, Pino Taglialatela, me lo diceva spesso. Ma certe cose le devi vivere per capirle. Oggi magari succede a Insigne, ieri succedeva a Cannavaro e prima ancora a me”. 

LA PRESSIONE SUI NAPOLETANI – Sempre sulla questione della pressione che si vive a Napoli, questo il pensiero del portiere del Verona: “Per un napoletano l’amore per la squadra è viscerale, va oltre il bene e il male. Non ci sarà fischio che farà passare la voglia di giocare per la città d’origine. La pressione c’è e può danneggiarti, ma in cambio ricevi talmente tanto che superi tutto”. 

GLI ATTACCHI DI GILETTI – A conclusione dell’intervista, anche una battuta sulle parole di Giletti riguardo a Napoli: “È antipatico sentire giudizi di chi conosce la città soltanto superficialmente. Chi si esprime in maniera così dura, fermandosi alle apparenze. I napoletani, però, rispondano con i fatti. Le parole vanno al vento”.

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