Parlati (SJ): “Prossimo mese decisivo. Il Napoli può ovviare alle assenze, mancano due innesti. Il vero fuoriclasse è Sarri. Allegri? Non ha tutte le colpe. E su Buffon, Conte e Lavezzi…”

Lo spettacolo continua, incessante, nonostante quanto accaduto in questa terribile settimana resti, doverosamente, marchiato nella memoria di tutti. Una tragedia che ha coinvolto, in pieno, anche il mondo del calcio, dall’incubo del Saint Denis ai timori di Bruxelles e Hannover. Angoscia nel presente ancora vivida, da scacciare con un colpo di spugna. Ritorna la Serie A, con gli strascichi polemici legati alla gestione Conte, un feeling tra club e Nazionale che tarda a scoccare. Napoli in campo a Verona, trampolino verso un mese che vedrà gli azzurri affrontare Inter e Roma, soppesare le reali velleità d’altissima classifica dovendo però fronteggiare pesanti assenze in avanti. Sabato la parola ripassa al campo e sarà Juventus-Milan, crocevia per i bianconeri dopo un inizio stagione stentato in campionato, con un occhio vigile sul futuro e sul mercato con Lavezzi protagonista. Tanta carne sul fuoco, temi ricchi di spunti affrontati con il collega e vice direttore di SpazioJ.itCorrado Parlati, contattato dalla nostra redazione.

Titoli di coda su una sosta per le Nazionali non proprio avara di polemiche. Continuano a susseguirsi infortuni, punto sul quale al commissario tecnico è stato mosso nei mesi più di un appunto. Una problematica alla quale Conte ha risposto con un vero e proprio muro contro muro…

Conte tende ad attirare su di se le tensioni estraniando i giocatori. E’ sempre stato così, un allenatore da campo più che commissario tecnico e vuole continuare a gestire un determinato tipo di preparazione, di allenamento molto più vicino ai ritmi dei club che di una Nazionale, ed ecco qualche infortunio di troppo. Un atteggiamento ambivalente, lui ha il dovere di allenarla nei modi che secondo lui sono i migliori, schierare le formazioni migliori. Va detto che, ad esempio, tra i tifosi juventini c’è stato un particolare malcontento per l’elevato numero di giocatori bianconeri impiegati in un’amichevole a pochi giorni da Juventus-Milan, un atteggiamento forse non proprio coerente visti i suoi trascorsi quando allenava a Torino. Non condivido l’atteggiamento nei confronti di alcuni giocatori come Insigne, che ritengo l’unico fuoriclasse del calcio italiano.

Un girone di qualficazione vinto, ma senza entusiasmare. Difficoltà abbastanza palesi nelle ultime amichevoli, su quali basi l’Italia si accinge ad affrontare Euro 2016?

Un bel punto interrogativo, non sono stati fatti grossi passi in avanti. Per una grande Nazionale è necessario che qualcosa cambi anche nel movimento. In Serie A se si guarda ai top team, ad eccezione della Juventus gli italiani scarseggiano. Guardiamo l’Inter o la Fiorentina ad esempio, sarebbe necessario puntare molto di più sul made in Italy. Tutto dipenderà sull’atteggiamento che Conte riuscirà a garantire alla sua squadra, nel caso riuscisse a creare le fondamenta viste alla Juventus potremmo auspicarci qualcosa di buono.

Da Conte ad Allegri, autore di un miracolo sportivo la scorsa stagione e oggi sul banco degli imputati. Quali errori imputi al tecnico e quali alla società in questa prima fase stagionale?

Certo lo scorso anno Allegri è riuscito a garantire una mentalità internazionale ad un gruppo che in Italia era stato dominante ma che aveva palesato troppi limiti in campo europeo, ricordiamo le polemiche intorno alla gara contro il Galatasaray, dove al netto di tutte le problematiche non c’erano scusanti. Quest’anno Allegri ha perso Pirlo, Vidal e Tevez, non solo grandissimi fuoriclasse ma anche dei leader mentali e in grado di risolvere la gara con una giocata. Sono arrivati giocatori giovani che devono ancora dimostrare di potersi attestare a certi livelli. Allegri quest’anno ha avuto a disposizione una rosa che non risponde ai suoi dettami di gioco. Ha a disposizione quattro prime punte come Manduzukic, Dybala, Zaza e Morata. I campioni non sono stati sostituiti da un punto di vista tattico, non ci sono giocatori come Vidal e Tevez, Pirlo è probabilmente insostituibile. Il modulo migliore, al momento è questo 4-3-3 ibrido che però continua a presentare limiti, giocatori adattati, manca un esterno offensivo mancino. Ci vuole un cambio di marcia, anche dal punto di vista del mercato, ora più che mai. Non è ancora buio, ma lo sarà tra un po’. Per dirla alla Dylan.

Lavezzi è probabilmente il nome più caldo per il mercato di gennaio. Che impatto avrebbe negli equilibri bianconeri? Ritieni la trattativa percorribile nonostante le dichiarazioni del giocatore?

L’arrivo di Lavezzi sarebbe un grande colpo per la Juventus, l’alter ego a tutti gli effetti di Cuadrado sulla sinistra. Non costringendo più a sacrificare un giocatore come Morata, che è molto mobile ma resta adattato. Il 4-3-3 è inoltre un modulo che esalta Mandzukic. Lavezzi sarebbe l’acquisto ideale, la cifra richiesta non sarebbe eccessiva, bisognerebbe poi raggiungere l’accordo con il giocatore. Credo sia un’operazione fattibile, Marotta è un estimatore di Lavezzi, Allegri lo ricercava dai tempi del Milan.

Juventus è oggi, soprattutto, Gianluigi Buffon. Vent’anni fa esordiva in Serie A…

Una data da ricordare assolutamente, Buffon è senza alcun dubbio il portiere più forte degli ultimi 25 anni. Il ricordo che più mi lega al giocatore risale a quando scese in B nel momento più alto della sua carriera. Professionista esemplare, a volte forse fin troppo sincero con i media. Sull’aspetto tecnico credo che non sia il sottoscritto a dover descrivere e lodare Gianluigi Buffon, posso però sottolineare le sue immense doti umane oltre che tecniche. Non vorrei essere nei panni di chi dovrà raccogliere la sua eredità.

Dopo una falsa partenza il percorso del Napoli è stato trascinante. Ora incombono i primi intoppi legati ad assenze e infortuni importanti in avanti. La rosa azzurra è all’altezza per fronteggiare questo particolare momento?

Queste assenze potrebbero rappresentare un problema per il Napoli ma lo rappresentano anche per altre avversarie come la Roma. Fatta questa premessa il Napoli ha tutto per proseguire il suo percorso, ha un Higuain in forma smagliante, un trascinatore incontenibile. Ha un Insigne che finalmente ha trovato la sua collocazione tattica ideale, raggiungendo già una dimensione che mai aveva avuto in Serie A dal punto di vista realizzativo. Un giocatore come Jorginho, finalmente tornato ad alti livelli in un centrocampo a tre, ma il Napoli ha un vero fuoriclasse ed ha un nome e cognome: Maurizio Sarri. Ha avuto il merito di dare grandi motivazioni all’intero gruppo, di collocare i giocatori nelle giuste posizioni in campo, dimostrando tutto il suo valore dopo una lunga gavetta.

Manca forse ancora qualche tassello per rendere il gruppo definitivamente competitivo…

Secondo me il Napoli può intervenire per migliorare la rosa, l’undici è di elevato livello ma potrebbe essere opportuno qualche intervento per garantire una maggiore scelta al tecnico, andare a fondo in tutte le competizioni. Gli azzurri quest’anno hanno una grande opportunità, puntellare la rosa a gennaio con un paio di elementi può essere una giusta opzione, un’alternativa in più in difesa e magari un innesto a metà campo. Acquisti comunque per rendere più larga la rosa e offrire maggiori opzioni al tecnico nell’arco di una logorante stagione.

Nell’arco di un mese il Napoli incontrerà Inter e Roma, la Juventus dovrà chiudere il discorso Champions e affrontare in campionato Milan e Lazio. Trenta giorni decisivi?

Assolutamente sì, se il Napoli riuscisse ad inanellare risultati utili contro queste due squadre potrebbe rappresentare un crocevia importante nella lotta per il titolo. Per la Juventus ogni gara è decisiva, non bisogna più sbagliare un colpo dopo i tanti punti persi in quest’inizio stagione. Un momento cruciale per le due squadre senza dubbio, con il Napoli a ergersi come definitiva pretendente per l’altissima classifica e per la Juventus, che non può mancare l’accesso Champions. 

Edoardo Brancaccio

 

 

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