Il Napoli, dopo 8 utili consecutivi, chiude il bilancio in rosso. La perdita al 30 giugno 2015, come riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è di 13,1 milioni di euro e la società azzurra ha dovuto coprire i conti del passivo attraverso l’utilizzo delle riserve. Il Napoli, infatti, non era mai ricorso ad iniezioni di capitale visto che per otto esercizi sono stati accumulati fior di profitti, in grado di far lievitare il patrimonio netto al 30 giugno 2014 a quota 72 milioni.
Su questo bilancio pesano la mancata qualificazione in Champions League (ci si è dovuto, infatti, accontentare dei 12 milioni dell’Europa League rispetto ai 40 della coppa principale) e la non cessione di pezzi pregiati della squadra. Nei precedenti esercizi era emersa la dipendenza dalle plusvalenze i 32 milioni del 2012-13 (di cui 29 per Lavezzi) erano stati decisivi per segnare il +8 nell’ultima riga di bilancio, i 69 del 2013-14 (di cui 64 per Cavani) avevano regalato l’utile record da 20 milioni. Cessioni a peso d’oro per compensare l’aumento dei costi, con stipendi e ammortamenti cresciuti rispettivamente del 54% e del 104% dal 2011 al 2014.
Articolo modificato 20 Nov 2015 - 10:27