Gonzalo Higuain, l’instancabile centravanti del Napoli, lo stakanovista di Maurizio Sarri. Non ci sono altre parole per descrivere il Pipita, che chiude la sua domenica col decimo gol in campionato e mette l’Inter nel mirino. Tutti sono avvisati, questo Napoli è da temere e con un Higuain così, ci sono tutte le ragioni.
Non contano le ore di volo, non conta che in una settimana ha giocato tre volte, non conta l’emergenza improvvisa in attacco con Mertens e Gabbiadini out: lui c’è e lascia la sua impronta anche sulla tredicesima di Serie A. Oltre il gol, la solita, mostruosa prestazione: tanta corsa, tanto impegno, sempre al servizio dei compagni, sempre pronto al momento giusto, nel posto giusto, per appoggiare la palla in rete. E non fa niente che poi Rafael, più e più volte, gli abbia negato un’altra gioia, alla fine conta la vittoria e conta soprattutto il gruppo. L’Higuain di quest’anno, l’Higuain finalmente napoletano, lo ha capito bene e sta facendo la differenza come non mai prima d’ora.
Non ha sentito il peso delle fatiche in Nazionale, dove pure è stato protagonista, il Pipita: da Napoli all’Argentina alla Colombia e ritorno, un tour de force impressionante che non ha però per niente intralciato la corsa di Higuain che ha risposto “presente”, da grande calciatore. La differenza tra il fuoriclasse e un grande calciatore passa proprio da qui:il primo non si ferma mai, è leader sempre, al di là delle condizioni fisiche. Che siano i trenta gradi in Colombia o i dieci di Verona, cambia poco: Higuain è incontenibile, scatenato, sempre e comunque, un vero “Iron Man” per il Napoli. Un viaggio devastante, una rete che vale oro e il primato momentaneo: Napoli si coccola la sua stella più luminosa, la cometa che può far sognare un’intera piazza.
GENNARO DONNARUMMA
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